Il ragazzo sulla panchina.
Data: 17/12/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Anna 66, Fonte: EroticiRacconti
... le gambe, con una gonna del tailleur che indossavo abbastanza corta, stavo facendo vedere le mie ancora belle cosce, e anche il seno prosperoso, col cappottino scoperto, era ben visibile; insomma li stavo eccitando, giacché ora tutti e tre erano fissi sulle mie grazie e commentavano qualcosa che non riuscivo a capire ma intuivo benissimo.
Forse avrei dovuto davvero togliere le tende, la situazione si sarebbe potuta far pericolosa, ma ero eccitatissima e più sentivo quegli sguardi sul mio corpo, più sentivo di stare per bagnarmi.
A quel punto, ai tre si avvicinava una ragazza molto carina, una diciottenne probabilmente, era la ragazza del primo che mi aveva puntato - quello col pantalone della tuta - perché lo baciava sulla bocca. Fumava un po' con loro dalla canna che ancora girava, poi gli altri due andavano via e restavano lei e lui. I due si sedevano sulla panchina e cominciavano a baciarsi appassionatamente, anche se lui, appena poteva, continuava a flirtare con gli occhi con me. E io da puttana quale mi sentivo consapevolmente in quel momento, continuavo a ricambiare con lieve accenno di sorriso che doveva apparirgli inequivocabile.
I due erano affiancati e pomiciavano con grande foga. A un certo punto lei accarezzava con la sua mano destra il ventre del ragazzo, che ora aveva aperto il giubbotto e mostrava una t shirt attillata e dietro di essa un fisico magro e asciutto non muscolosissimo. La fanciulla andava su e giù con la mano scoprendo l'addome, quando ...
... lui la prendeva e se la portava sul cazzo, ora in tiro sotto il pantalone della tuta. Era un palo enorme che subito la ragazza, evidentemente abbastanza esperta nonostante l'età, sapeva come palpare, con lievi ma efficaci movimenti in su e giù. Poi, in un impeto dovuto alla crescente e comprensibile voglia, afferrava la verga come una spada mentre prendeva a baciare il collo del suo boy friend. Che però con sguardo tra l'estasiato e il provocatorio continuava a guardare me. In pratica ero partecipe di quel suo momento, anche se la puttanella non si avvedeva proprio della mia presenza, presa come era dall'esplorare il corpo del tipo, ora con la mano che giungeva fino al suo pettorale.
E in realtà, la mia partecipazione a quel punto non si limitava a stare lì attonita ed eccitata: con un gesto che qualche ora dopo giudicavo da deficiente, portavo la mia mano sul mio seno accarezzandomelo dapprima da sopra all'abitino, poi introducendola nel reggiseno. Nel contempo mi mordicchiavo il labbro inferiore. Avevo perso totalmente il controllo!
Dio se mi avesse vita la mia amica! Non pensavo a nulla. Avrei voluto schizzare tra quei due ed estrarre il cazzo di lui dal pantalone per masturbarlo e succhiarlo avidamente. Attenta solo a vedere se passasse qualcuno, continuavo a corrispondere agli sguardi, che ora erano quasi degli inviti ad avvicinarmi, del ragazzo. Mi torturavo così il capezzolo sinistro con due dita, ormai rossissima in volto, mentre con la mano sinistra andavo su e ...