1. Il ragazzo sulla panchina.


    Data: 17/12/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Anna 66, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao, sono Anna, 48 anni, se non sapete nulla di me, vi invito a leggere i miei precedenti racconti. Sono tutte confessioni di fatti veri. Qualcuno potrà dire che non vi succede nulla, ma è la mia vita e credo dimostri il mio essere troia, sia pure solo con la fantasia. E' una realtà che ormai accetto. La mia voglia di cazzo e di gioventù cresce coi giorni. Non cerco approcci ma sono diventata assai sensibile al mondo esterno e comincio ad essere perennemente eccitata per quello che vedo e prima forse non vedevo.
    
    Nel momento in cui scrivo, mi chiedo - come spesso accade - se avrei davvero il coraggio di vivere davvero una storia, tradendo mio marito - al quale voglio bene ma che sessualmente non mi dice più molto - e, si, credo di essere pronta.
    
    Ne sono stata consapevole qualche giorno fa. Una mia amica di vecchia data ha voluto che la accompagnassi da un medico per una visita. Nella sala d'attesa c'era molta gente e l'usciere ha invitato chi non dovesse visitarsi ad uscire, a causa dell'emergenza covid. Così ho dovuto attendere la mia amica fuori, all'uscita del palazzo. Sennonché, poiché la mia amica mi avvertiva col cellulare che avrebbe atteso almeno per un'ora, andavo a fare un giretto per quella strada, a dire il vero un po' malfamata.
    
    Guardavo le vetrine di qualche negozio di quella brutta periferia e poi tornavo ad aspettare su una panchina nei pressi dell'edificio dove era sito lo studio medico.
    
    Di fronte a me c'erano alcuni ragazzi, seduti su un'altra ...
    ... panchina. C'erano movimenti strani, forse di droga. Arrivava un altro ragazzo su un motorino e lasciava a questi tre sulla panchina qualcosa, poi si allontanava. I tre allora si facevano uno spinello.
    
    A quel punto, poiché cominciavano a guardare dalla mia parte, pensavo fosse meglio smammare. Qualcosa però mi tratteneva. Due su tre erano decisamente bellocci, ma uno dei tre, un ragazzo bruno e magro che doveva avere intorno ai vent'anni, cominciava a fissarmi in volto e sorridermi come a volermi rimorchiare. Insomma, cominciavo a sentirmi desiderata, il che non è poco per una quasi cinquantenne, come si dice oggi una Milf. Ricambiavo gli sguardi sorridendo anch'io e squadrando il ragazzo. Indossava un giubbotto nero e un pantalone di tuta abbastanza esplicito per quanto riguardava il suo sesso. Si, il suo uccello doveva essere davvero grosso, dal rigonfiamento del pantalone che mi esibiva sfrontatamente e che continuamente toccava, come con volgarità indubbia fanno spesso i ragazzi delle periferie quando sono dotati. Mi ricordavo del bel Matteo (vedi racconto precedente) e pensavo che non avevo mai notato nel corso degli anni quanti ragazzi davvero ben messi ci sono in giro.
    
    Pensavo, stupidamente, che ai miei tempi non ne vedevo, ma forse è semplicemente che non avevo la voglia di cazzo che ho adesso oppure era dovuto ad un fatto di moda (nel senso che in passato non usavano jeans o tute come quella che aveva questo selvaggio).
    
    Mi rendevo conto che seduta accavallando ...
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