1. La ruota degli attimi


    Data: 14/12/2022, Categorie: Etero Autore: Karenina_Vronskij, Fonte: Annunci69

    ... “Signor Notaio la ringrazio, al massimo io bevo il rosolio, non so che effetto possano farmi questi liquori stranieri” gli risponde imbarazzata da tanta gentilezza Adelina. “Stia tranquilla Adelina, posso chiamarla Adelina o si offende? Lei mi chiami Adalberto. Beva vedrà che la farà sentire subito meglio. Più rilassata”. Adalberto inizia a parlarle del quadro di fronte a loro, di come il bello ed il brutto siano in fondo facce della stessa medaglia, Cita Umberto Eco parlando di elogio della bruttezza, disquisisce del concetto di bene e di male e di come essi rappresentino lo stesso ente. Adelina è del tutto persa, continua a ripetere meccanicamente “Si Adalberto” senza comprendere davvero ciò che l’uomo le stia dicendo. È del tutto persa Adelina, sarà l’effetto del liquore, sarà l’eloquio piacevole e forbito di Adalberto ma lei ormai è come una piccola barca tra le onde alte di una tempesta, disposta a farsi trasportare ovunque essa voglia. Adalberto è affascinato da quella donna vestita di nero, i capelli brizzolati tenuti su da un nugolo di ferretti, senza un’ombra di trucco. La leggera peluria nera che le definisce sulle labbra e le sue mani strette a pugno ma vistosamente provate dai lavori di casa rendono la donna irresistibile ai suoi occhi. “Vedi Adelina, tu sei l’essenza del desiderio per me. Rappresenti il piacere estetico assoluto, sei oltre il concetto stesso della fusione tra il bello ed il brutto. Apprezzare una donna come te è un dono che soltanto pochi ...
    ... esteti possono vantarsi di avere” continua a sussurrarle suadente Adalberto. Nessuna delle sue parole suona falsa, egli né è davvero affascinato, la sta amando come ha amato tutte le altre. “Il poliamore Adelina, è qualcosa che bisognerebbe insegnare ai bimbi da piccoli, è il superamento dell’ego, un gesto di generosità assoluto. Io riesco ad amare nello stesso modo, con la stessa intensità e nello stesso tempo più creature speciali come ma riesco anche a detestare nella stessa maniera altre creature, anime indegne vestite di corpi vistosi” continua a dirle all’orecchio Adalberto, facendole sentire il suo fiato caldo che le accarezza i lobi.
    
    Intanto le versa un altro bicchiere e continua a parlarle con tono basso, quasi bisbigliando, mentre, in piedi dietro di lei, con le mani inizia a massaggiarle le spalle. “Adelina, mia cara, se vuoi puoi andare. Nessuno ti trattiene qui contro il tuo volere ma se resti mi rendi felice” le dice il Marchese mentre lei continua ad annuire biascicando un incomprensibile “Sto”. I due sono al centro della stanza, Adelina seduta ed Adalberto in piedi dietro di lei, di fronte il quadro di Bosch con le sue figure grottesche e più in là l’utero in formalina, muto testimone di quanto accadrà.
    
    Questa situazione fa impazzire Adalberto, il suo cazzo è già durissimo e lo spinge sulla schiena di lei. Adelina non ha mai visto un cazzo, né dal vero né al cinema o sui giornali ma intuisce bene cosa stia succedendo alle sue spalle. Lui inizia a passarle la ...
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