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La ruota degli attimi
Data: 14/12/2022, Categorie: Etero Autore: Karenina_Vronskij, Fonte: Annunci69
ADALBERTO Il telefono squilla insistente mentre il Notaio Adalberto L. è immerso nei suoi pensieri seduto alla scrivania del suo studio. Adalberto è l’ultimo di una famiglia di Notai, il padre di 83 anni ancora esercita. Una nobile famiglia la sua, sono Marchesi, lo studio è sito in un bellissimo palazzo seicentesco nella piazza principale di una piccola cittadina a 5km da Treviso, ed è di proprietà della famiglia da secoli. La famiglia è socialmente molto esposta: sostegno a politici, attività benefiche, promozione convegni. Tutto questo ad Adalberto interessa poco, molto poco. È quasi una sofferenza per lui incontrare persone, finanche nel suo studio. Detesta il flusso di persone che si affannano ad indossare maschere per sembrare qualcosa che non saranno mai. Il lavoro poi: Atti societari, ipoteche bancarie, riunioni con managers dalla faccia di plastica, una vera sofferenza. Per fortuna, il suo studio è specializzato in atti testamentari, questa è la sua unica passione professionale la sola cosa che lo tiene attaccato a quella professione che in fondo odia. Voleva fare il medico Adalberto, l’anatomopatologo, era il suo sogno fin da piccolo, sogno mai messo da parte anche essendo ben consapevole che il suo destino era ineluttabile, Notaio. Adalberto è l’ultimo erede maschio di un’antica famiglia nobile veneziana, troppe volte mischiata con sé stessa. Tra i sui avi figurano vescovi e cardinali, ambasciatori e capitani di mare e finanche un Doge ma ...
... figurano anche personaggi che si sono macchiati di abiezioni tali che soltanto il tempo è riuscito a cancellare coadiuvato, ovviamente, dalle abili omissioni di storici appositamente finanziati dalla famiglia. Oggi, di quel passato non esiste più nulla nei libri di storia, si legge solo di una gloriosa stirpe che rientra nel novero delle migliori famiglie del Veneto, dietro ogni iniziativa benefica benedetta dal vescovo si ritrovano loro come esponenti principali. Ma la natura non cede il passo a storici compiacenti, lei continua a scrivere il libro della storia della famiglia a lettere indelebili, non su carte ammuffite, ma nei nascosti recessi a spirale del DNA dei suoi componenti. Adalberto è un quarantenne che raggiunge a stento un 1,60 m, sempre più di suo padre comunque, con un fisico magrissimo solo tendini e muscoletti. La sua testa è grande, una sfera quasi perfetta con un viso pallido accentuato da una calvizie precoce. Le sue labbra sono rosse ma carnose e pendenti e fanno da contrasto a due occhi nerissimi spesso arrossati dalle troppe ore passate sui libri nell’oscurità, sottolineati da due spesse sopracciglia. Il naso importante insieme ad una carnagione che sarebbe scura se solo prendesse il sole, ne tradisce le origini semite, ma lui odia il sole e quindi la sua pelle mostra riflessi verdognoli. Il suo sguardo è fiero, denota una profonda intelligenza. Nonostante il corpo esile, Adalberto è agile nei movimenti e può vantare una resistenza alle malattie ed ...