1. La ruota degli attimi


    Data: 14/12/2022, Categorie: Etero Autore: Karenina_Vronskij, Fonte: Annunci69

    ... dedicato al piacere di lui. Intanto l’uomo con potenti colpi continua a scivolarle tra i seni ed a dilagarle in gola mentre lei le accarezza le palle ed il perineo facendolo eccitare ancora di più. Lui le prende la mano e la porta davanti al suo buco del culo, il messaggio è chiaro ma Adelina non sa che si possa anche scopare il culo di un uomo. Lui le prende un dito, lo succhia e poi se lo infila dietro invitandola ad andare su e giù. Lei esegue ansimando per la mancanza d’aria dovuta al cazzo di Adalberto che le ostruisce la gola.
    
    Adelina è un giunco, sembra debole ma è tenace, riesce a prendersi in gola il cazzo dell’uomo quasi soffocando e riesce a scopargli il culo ormai con tre dita, facendolo impazzire di piacere, senza dire una parola, senza lamentarsi. La donna non dice una parola nemmeno quando Adalberto viene e lasciate le tette le prende la testa con entrambe le mani e la spinge sul suo cazzo dandole un forte colpo in gola quasi a volerla soffocare mentre un copioso fiotto di sborra le riempie l’esofago, mentre lei continua attenta scoparle il culo accompagnandolo nell’estasi dell’orgasmo. Vuole che il suo uomo goda, goda di lei, di quel corpo mai violato che non ha mai potuto dare piacere ad alcun maschio.
    
    L’accarezza Adalberto, estraendo il cazzo dalla bocca di lei, pieno di saliva e di sperma, lei respira a fatica, con la bocca ancora piena lo guarda con occhi riconoscenti mentre una lacrima le riga il viso. “È questa la felicità? È questo il tanto ...
    ... decantato amore tra un uomo ed una donna?” si chiede lei.
    
    Non ha mai provato questa sensazione Adelina, tutto le gira intorno, il cuore corre forte, la figa pulsa, gli slip sono fradici. Adalberto non è mai sazio, il satiro che è in lui esige carne, e carne avrà.
    
    Lui le fa cadere la gonna nera e le strappa via le adolescenziali mutandine bianche, un folte cespuglio di peli brizzolati le nascondono molto bene la figa, ne ha tanti di peli Adelina, sempre stato così. Le mani di lui si fanno strada tra i peli alla ricerca del clitoride, è come muoversi in una palude, umida e piena di piante. Intanto la sua bocca vorace succhia quei capezzoli che non hanno mai allattato, quasi volesse estrarne l’anima della donna.
    
    No, non può sverginarla con le dita, Adalberto lo sa, è una cosa troppo preziosa per sprecarla così, quindi contiene la sua irruenza e si limita a stimolarla esternamente mentre i seni sono ormai viola a causa di quella vorace bocca.
    
    Il suo cazzo è di nuovo durissimo, Adalberto la stende sul tavolo, tra le carte, e le salta su puntando il suo cazzo davanti alla stretta ed inviolata entrata della figa di lei. La donna è un automa nelle mani di lui, lascia fare, sa che tra un po' sarà riempita dal suo enorme sesso, e nulla sarà più come prima.
    
    Adalberto le prende il viso tra le mani e la guarda negli occhi, fisso, come il serpente guarda il pulcino prima di divorarlo, “Ora entro dentro di te, nulla potrà fermarmi, in un attimo anni di privazione saranno spazzati ...
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