Che amori di cani seconda parte
Data: 10/12/2022,
Categorie:
Zoofilia
Autore: Doggy55, Fonte: EroticiRacconti
... cazzo veramente enorme, non molto grosso ma molto lungo, direi sui 30 cm. Le palle le aveva tenute coperte, credo che volesse fossi io a metterle a nudo. “Oh cazzo! Non credo ai miei occhi. Ce l’hai già duro”. “Ti piace? E’ tuo se lo vuoi”. Avvicinai la mano prendendolo alla base. Direi che mi ci sarebbero volute almeno 5 mani per coprirlo tutto. “Certo che mi piace, posso scoprire le tue palle?”. “Certo le ho tenute coperte per te” ed era quello che avevo pensato. Appena le tirai fuori mi accorsi del perché Ragazzi, mai viste palle così grosse e, dopo averle soppesate così pesanti e piene, gli dissi in un orecchio. “Rudingo, sembrano quelle di un cavallo. Certo anche il cazzo potrebbe essere paragonato, ma, Cristo Santo, come fai a portarti dietro questa armeria?”. “Roberto, se continui a parlare non puoi gustarti niente”. Non me lo feci ripetere e inizia a leccare la cappella accarezzando le palle. Che delizia, aveva un sapore di selvatico ma inebriante e la mia lingua iniziò a saettare dalla cappella a tutta l’asta che era veramente lunga. La mia saliva lo bagnava tutto e i suoi gemiti mi facevano capire che apprezzava molto il mio trattamento. Poi gli presi in bocca la cappella e iniziai a succhiarla cercando di andare a fondo di quell’asta per quanto potevo, senza tralasciare le mie sapienti carezze alle sue splendide ed enormi palle cavalline. Non avevo idea del tempo che trascorreva, pensavo solo a succhiarlo, leccarlo, baciarlo e leccare quelle palle che contenevano ...
... la sborra che sicuramente mi avrebbe riversato in bocca. Rudingo continuava a gemere e a tenermi le mani sulla testa spingendomela giù ogni volta che andavo su e così facendo me la spingeva sempre più a fondo. Mi accorsi solo da ultimo che lo avevo ingoiato per ¾ e me lo sentivo in fondo alla gola. Mi piaceva e mi procurava un piacere enorme. Poi ad un certo punto, come se questo non bastasse, Rudingo portò la sua mano dietro ai miei pantaloni e con un gesto li fece calare portando la sua mano sul mio culo. Con un gesto rapido e sapiente allargò il mio buchetto con l’altra mano e, dopo essersi bagnato le dita dell’altra, le sentii entrare dentro. Ero al culmine dell’eccitazione e presi a succhiare più avidamente quel cazzone massaggiando con delicatezza le sue palle con entrambe le mani. Bastarono solo pochi minuti che Rudingo, dopo avermi rimesso una mano sulla testa mentre l’altra continuava a penetrarmi il buchetto, mi schizzò tutta la sua sborra in gola. Era tanta, Dio se era tanta e calda, bollente. La sentivo colare giù per la gola mentre continuavo a succhiare per non perderne neanche una goccia. Rudingo farfugliava frasi in jamaicano, credo, ma capivo benissimo che il mio pompino gli era piaciuto da morire. Passarono alcuni minuti e finalmente, dopo averla bevuta tutta, sollevai la mia bocca da quel cilindro di carne lasciando a nudo la sua cappella. “Sei stato grande Roberto, una favola”. Io nel frattempo avevo iniziato a strizzare dolcemente sia il cazzo che le palle ...