Tua…(Capitolo6)
Data: 08/12/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu
... che qualcosa inizia a gonfiarsi nei pantaloni e cerco di distrarmi. “Angelo, dai, fatti pagare che andiamo, non voglio arrivare tardi che altrimenti farà un caldo allucinante”, gli dico. “Vai Alex, oggi offro io. Per una volta in cui mi porti una donna, fatti offrire la colazione”, mi risponde. Gli sorrido. Prendo Jay per mano ed usciamo. La accompagno alla macchina, entriamo e partiamo. “Ti sei divertito, vero?”, commenta subito Jay. “Perchè lo pensi?”, le chiedo. “Mi guardava le tette di continuo. E mi ha riempito di complimenti. E a te la cosa piaceva”, mi risponde. Sorrido, senza commentare. Lei mi mette una mano sui pantaloni. La muove, andando verso il mio cazzo, che ora è libero di gonfiarsi senza doversi nascondere. Jay afferra il mio cazzo in mano, lo stringe. “Appunto. Come mai ti piaceva?”, chiede lei. “Perchè pensavo che lui ti stava spogliando e scopando con gli occhi, ma io lo faccio sul serio”, le rispondo. Mi giro per un attimo a guardarla. Ha un’espressione soddisfatta. “Proprio come Ay. La stessa risposta che avrebbe dato lui”, commenta. “Avevi un’espressione strana nel bar. Cosa pensavi?”, le chiedo. “Pensavo che mi hai sorpresa. E che mi è piaciuto molto quello che hai fatto. Pensavo che ti sei comportato come se fossi la tua donna”, mi dice. “Lo sei. In questo momento lo sei”, le rispondo. Lei fa una pausa. Respira profondamente. “E pensavo che ho voglia di succhiartelo.”, aggiunge, continuando a stringere il mio cazzo tra le mani. Nel frattempo ...
... imbocchiamo l’autostrada. Il doppio beep sonoro del telepass accompagna il nostro passaggio. “Telepass, eh? Peccato”, commenta Jay. “Perchè peccato?”, le chiedo. “Perchè pensavo di farti pagare il casello con qualcosa di tuo nella mia bocca”, mi risponde. Deglutisco a fatica. “Non avevi detto che bisogna attendere l’arrivo?”, le dico. “Si, vero, ma questo non significa che non ti provocherò durante il viaggio”, risponde lei. Due kilometri dopo l’entrata in autostrada entro nella stazione di servizio. “Ho dimenticato di fare rifornimento prima di entrare in autostrada. Conviene farlo subito”, le dico. Mi fermo vicino alla pompa del distributore ed esco, dopo averle lanciato un’occhiataccia. La osservo un attimo. Quel vestito così corto le lascia tutte le gambe completamente scoperte. É uno schianto. Mi viene un’idea. Faccio finta di essere impacciato con la pompa del distributore. Mi si avvicina subito un benzinaio. É alto, snello. Biondo. Sembra tranquillo. “Serve una mano?”, chiede. “Credo di aver fatto. É questo per il pieno, giusto?”, rispondo io. “Si. Poi paghi a me”, mi dice. “Ok. E se voglio lavare il parabrezza?”, aggiungo. “Lascia dai, faccio io”, è la sua risposta. Abboccato, in pieno! Ora devo solo gustarmi la scena. Metto la pompa nel bocchettone e sollevo la linguetta di stop. Mi allontano il tanto che basta per poter vedere le gambe di Jay e per vedere il tizio prendere l’attrezzo e iniziare a lavare il parabrezza. Lava dal lato del guidatore, e già noto che la sua testa ...