1. Io e Adrián


    Data: 07/12/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Cecy, Fonte: EroticiRacconti

    ... esattamente, dove si trova.
    
    Vivo uno stato di eccitazione costante.
    
    Anche professionalmente è una sfida e uno stimolo continuo, sembra che entrambi diamo il meglio per essere all'altezza uno dell'altra.
    
    Persa nelle mie riflessioni, con molta calma, termino la mia ripartizione.
    
    I saluti dei colleghi mi ricordano che la giornata lavorativa è quasi giunta al termine.
    
    Come spesso accade, io e Adrián siamo gli ultimi ad andare via.
    
    Mi piace credere che anche lui, come me, rimanga per godere di quegli attimi in cui siamo soli.
    
    Tra una chiacchiera e l’altra riordiniamo tutto, sterilizziamo i ripiani, poi ci spogliamo del camice.
    
    Le luci nell'edificio sono ormai quasi tutte spente, è ora di andare.
    
    Mi copro per bene con gli indumenti pesanti e sciolgo la treccia.
    
    Lui scandaglia ogni mio movimento, poi lentamente si prepara.
    
    Deglutisco, reprimendo un bisogno ancestrale azzerare la distanza tra noi e di toccarlo, di sistemargli il collo della camicia, di lisciargli il soprabito.. gesti intimi, familiari.
    
    Mi attraversa un senso di colpa, non è il mio uomo e mi rabbuio.
    
    Lo saluto, raccatto frettolosamente tutte le mie cose e mi precipito nel corridoio, rifuggendo ciò che desidero.
    
    Raggiunto il piazzale semi deserto, una sferzata di aria gelida ...
    ... mi colpisce in pieno volto. Riacquisto lucidità.
    
    Faccio appena qualche passo, quando mi sento tirare via le borse dalle mani.
    
    "Grazie Adri" gli dico mentre lui mi accenna un sorriso. Mi accompagna fino all'auto, in silenzio. Con movimenti impacciati riesco a trovare le chiavi e riporre tutto sui sedili.
    
    Quando chiudo lo sportello lui è lì davanti a me.
    
    Siamo soli in un parcheggio poco illuminato. Incapaci di staccarci gli occhi da dosso.
    
    I nostri corpi si chiamano, quasi involontariamente ci avviciniamo, finché le sue mani mi cingono la vita e il suo odore mi assale. "Me das morbo, capisci?"
    
    Annuisco. So esattamente cosa intende.
    
    Mi sfiora la guancia, respira i miei capelli.
    
    Senza capire quando l’ho deciso, appoggio i palmi delle mani sul suo petto. Di rimando mi preme su di sé. E mi ruba un bacio.
    
    Le nostre bocche si conoscono. Inerme, mi lascio assaporare dalla sua lingua. Si muove lenta e delicata sulle mie labbra, incontra la mia. Ricambio il bacio e le nostre lingue si avviluppano. Nell’attimo stesso in cui anche i nostri corpi mostrano la necessità di partecipare a quell’effusione, mi stringe, mi succhia le labbra e si stacca.
    
    “A domani” mi dice fissandomi intensamente negli occhi.
    
    Abbacinata e incredula lo guardo allontanarsi nel buio. 
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