1. Io e Adrián


    Data: 07/12/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Cecy, Fonte: EroticiRacconti

    ... portando in dono caffè e cornetto in segno di pace.
    
    Adrián è un colosso e ha costantemente fame.
    
    Il mio piano sembra funzionare, quindi si azzittisce, si avventa sulla brioche e con un morso ne azzanna quasi la metà.
    
    Osservo quel gesto come a rallentatore, ho sempre trovato un non so che di erotico nell'atto del cibarsi. Non riesco a fare a meno di perdermi negli angoli della sua bocca e sono quasi certa che lui se ne sia accorto.
    
    Quando la punta della sua lingua sfiora le labbra inevitabilmente... No!!
    
    Cerco di scacciare dalla mia mente ogni pensiero immorale che coinvolga lui, le sue appendici e me.
    
    Per mia fortuna arrivano gli altri compagni di lavoro ad occupare le loro postazioni, dirimpetto alle nostre. Ci separa solo uno stretto e lungo ripiano centrale, sovrastato da scaffalature.
    
    Ma tanto basta per mettere un freno alle mie fantasie ed è sufficiente a interrompere quella nostra pericolosa intimità.
    
    Così, dopo i convenevoli, smetto di procrastinare e mi metto all’opera anche io.
    
    Le ore si susseguono: momenti di silenzio, in cui siamo totalmente concentrati, intervallati da momenti di chiacchiere distensive.
    
    Nelle ultime settimane Adrián ha fatto miglioramenti notevoli, il suo italiano è quasi perfetto. E, incredibilmente, é migliorata anche la comprensione del mio spagnolo.
    
    Durante le nostre pause mi fa notare come stanno cambiando le sue abitudini, prima la colazione per lui era sempre stata esclusivamente salata. Poi mi mostra, ...
    ... con un po’ di nostalgia, la foto di Emilio, il suo enorme pappagallo dal piumaggio variopinto.
    
    Insieme ipotizziamo diversi itinerari d’arte, tra gallerie ed esposizioni. Chissà, forse prima o poi avremo il piacere di concretizzarne qualcuno.
    
    È di nuovo calato il silenzio. Si sentono solo i rumori delle strumentazioni in sottofondo. Io, seduta sul bordo di uno sgabello, sto allestendo con cura una dozzina di campioni.
    
    Mi sento gli occhi di lui puntati addosso. Lo sento avvicinarsi, poi fermarsi dietro di me. Quel contatto mi acutizza tutti i sensi. Quando si affaccia sulle mie spalle mi irrigidisco.
    
    "Posso rubarti alcune eppendorf?" mi chiede a voce bassa, con la bocca a pochi centimetri dalle mie orecchie. Mentre allunga il braccio sul ripiano, sfiorandomi il fianco, riesco a stento a rispondere "Sì, prendile pure".
    
    La mia pipetta titubante riesce a riempire la provetta per un soffio. Maledizione! Ho sempre vantato la mano ferma di un cecchino. Ma quando lui é nei paraggi anche quei gesti quotidiani, ripetuti migliaia di volte, diventano esitanti.
    
    Non abbastanza contento di avermi messa in difficoltà rincara la dose, facendomelo notare.
    
    Di tutta risposta mi giro verso di lui stizzita, gli mimo con le labbra un “vaffanculo” silenzioso e lui scoppia in una risata fragorosa.
    
    Quindi si allontana con il suo bottino.
    
    Mi rendo conto di come io ne percepisca ogni movimento.
    
    Subisco la sua presenza nella stanza e, anche se non lo sto guardando, so sempre, ...