1. Schiava per un furto


    Data: 11/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: diuk88, Fonte: Annunci69

    ... dicendo che non avrebbe potuto permettersi di rimanere disoccupata, che tra le mille parole che uscirono in quel momento dalla sua bocca, si fece anche scappare, "farò tutto ciò che vuoi".
    
    Marco sapeva di averla in pugno, e mentre guardava lei con le mani al volto sconvolta poggiata al bancone, iniziava a veder prendere forma le sue perversioni tanto sognate, sentiva di non aver pietà per una dipendente che rubava nel suo negozio, ma lei era Carla, e sapeva che avrebbe potuto dargli la grazia, se, se la fosse meritata.
    
    Marco chiese a Carla altre spiegazioni, voleva sentire di nuovo quelle parole, che puntuali come un orologio svizzero uscirono.. " ti prego, dimentica l'accaduto, farò ciò che vuoi, qualsiasi cosa"
    
    Marco, guardandola fissa negli occhi con estrema freddezza, e fermezza "qualsiasi cosa?".
    
    Carlai inevitabilmente capí, sapendo di avere armi per poter sfuggire alla terribile sorte che gli spettava...
    
    Carla, gli si avvicinò a testa bassa allungando le braccia verso di lui quasi in segno di resa, lui capi che ormai lei era preda, un agnellino nelle grinfie di un lupo.
    
    Marco chiuse tutte le uscite, in modo di aver la sicurezza che nessuno potesse entrare, ma anche che nessuno potesse uscire, e Carla si rese conto ancora di più di quanto fosse nelle grinfie di Marco, che non proferì parola, era solo azione....
    
    Prese Carla per le braccia e la girò di forza prendendosi la visione di quel culo che aveva sempre immaginato nudo, la appoggiò sul bancone ...
    ... dove prima cercava redenzione, e ormai senza freno alcuno, gli abbassò i pantaloni, senza permesso e senza pudore, ormai era la sua vittima, lei non obbiettava e non proferiva parola, lui notò il perizoma nero, immancabile, rendeva quel culo ancora più bello... Iniziò a schiaffeggiarlo senza remore, gli schiaffi sempre più forti fino a renderle le chiappe rosso fuoco, lei in silenzio , a godere del dolore che la sua malefatta aveva procurato.
    
    Marco gli strappò il Perizoma con una forza bruta ed inserì tre dita nella figa, che trovo incredibilmente fradicia di umori, spingeva in fondo quasi come volesse fargli sentire la presenza imponente, non doveva per forza godere, doveva capire di essere una sua cosa in quel momento, poteva fare ciò di più perverso gli passava per la mente, mentre spingeva girava la mano ormai quasi completamente dentro, arruffava i capelli di lei e li tirava, alternando a questo gesto varie sculacciate, che provocavano in lei piccoli gridolii... Marco con voce ferma gli impose di non far uscire nemmeno una sillaba dalla Sua bocca per i prossimi minuti, lei abbassando gli occhi annuì, Marco sapeva di avere il pieno controllo su di lei, che adesso spinta dalla spalle era in ginocchio prostata dinnanzi alla cappella di Marco, che nel mentre si era tirato fuori il cazzo, la sua erezione, sembrava mostrare quanto stesse godendo nel essere riuscito ad aver finalmente avuto quella donna tanto desiderata.. .. Gli spinse l'uccello tutto un gola facendo dei suoi ...