La prima Trans non si scorda mai
Data: 25/11/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Trans
Autore: tentationem, Fonte: xHamster
Si chiamava Silvia.
Non lo sapevo ancora quando, in una fredda serata invernale, la incontrai sui viali.
Non era così facile scopare negli anni '80: per arrivare a “boccino” con una ragazza ci voleva molto – troppo – impegno. La nostra generazione (almeno quelli che ho conosciuto) ha vissuto la propria tarda adolescenza martellandosi ancora il pistolino di pugnette: nostre muse ispiratrici le grandi attrici porno dell'epoca, i nostri mezzi i mitici giornaletti porno...
In essi vi erano rappresentati i nostri segreti sogni erotici: casalinghe ninfomani, la vicina di casa, la zia...
Guardo cosa offre adesso il web e mi accorgo che il mondo non è poi così cambiato.
Vero è che, a parte il ripetitivo supporto cartaceo, lavoravamo molto più con la fantasia rispetto ad adesso.
Non so chi sia stato più fortunato tra noi e gli attuali adolescenti in fase masturbatoria....
Sì, avevo già scopato con diverse ragazze ma la quotidiana erezione dolorosa andava placata e, alla fine, stufo di “arrangiarmi”, avevo ceduto all'idea di pagare. Mi ricordo ancora la prima “professionista” (non mi piace definirla puttana...) rintracciata grazie ad un settimanale di inserzioni. Niente cellulari: semplicemente indirizzi e campanelli. Mi ricordo che questa mia prima “professionista” mi accolse come una cara zia in casa sua: mi offrì un caffè mentre finiva di cucinare: la prima scopata a pagamento avvenne in una full immersion di odore di ragù... Non mi piacque ...
... molto...
Proprio per questo motivo, vista l'esperienza troppo “familiare”, trovai il coraggio di avventurarmi in esperienze più piratesche: le strade ed i giardini, sul far della sera, si popolavano di signore impellicciate pronte a farti “fibrillare” dietro un cespuglio od appoggiati ad una macchina parcheggiata. Costi più popolari, rapidità di esecuzione unita ad una bella botta di adrenalina....
Non ero un assiduo frequentatore ma, nel momento in cui si univano i due fattori X – palle troppo piene e qualche spicciolo risparmiato – mi dedicavo alle mie solitarie zingarate in cerca ogni volta di un'esperienza unica. Raramente, vista l'abbondanza dell'offerta, sono tornato due volte dalla stessa “professionista”.
Ero diventato abbastanza esperto della vita notturna della città: sapevo che in certe zone ci stavano le “vecchie” (adesso di direbbe grannies), in centro si incontravano quarantenni con stanza (MILF?), nei giardini di periferia molte straniere e, nelle zone più remote del parco trans e, soprattutto, molti travestiti. DI quest'ultimo “genere” non avevo mai usufruito convinto come ero che l'idea di andare con un uomo (a pagamento oltretutto) non facesse per me.
Quella sera, dopo aver abbandonato alla chetichella i miei amici, mi ero lanciato in un tour lungo i viali. Spesso le new entry bazzicavano proprio lì per farsi conoscere ed in più di un'occasione mi ero ritrovato tra le mani degli ottimi bocconcini...
Faceva freddo (troppo freddo) e piovigginava. Il dato ...