Asparagina di Primavera / 3
Data: 23/11/2022,
Categorie:
Etero
Autore: King David, Fonte: EroticiRacconti
[...CONTINUA]
La porta si apre di scatto. Entra lei. O almeno credo sia lei. Si è messa in testa un lenzuolo bianco, che la copre completamente, come una donna afghana, come quando da piccoli si giocava ai fantasmi.
- Che ore sono? – Le chiedo
- È l’ora di ricominciare
Si toglie il lenzuolo dalla testa e lo getta su di me. Stende i lembi, mi copre completamente. Non vedo più nulla. Sono coperto dalla testa ai piedi.
- Cosa fai?
Lei non risponde. Ma sento le sue mani che mi accarezzano il volto e poi scendono lungo il mio corpo, come se volessero fare aderire meglio il lenzuolo alla mia figura. Poi si rialza, e percepisco che si allontana.
Ritorna dopo qualche manciata di secondi. Questa volta il rumore dei suoi passi al ritorno è preceduto da un cigolio. È il rumore di un carrello che attraversa il corridoio. Immagino a tutte le tipologie di carrelli, e per qualche strana ragione mi vengono in mente le peggiori. Il carrello dell’anestesista prima di un’operazione. Il carrello dove l’aiuto chirurgo tiene i ferri. Il carrello del torturatore che porta gli elettrodi di fronte al torturato. Il carrello del medico legale che attraversa i corridoi dell’obitorio. È sintomo che non mi sento a mio agio. Lei forse se ne accorge, e ride.
- Invece ti ho portato da mangiare – mi dice – Hai fame?
Si, effettivamente ho ancora fame.
- Però è difficile sotto questo sudario – le faccio
Afferra con una mano un lembo di un lenzuolo, esattamente sopra la ...
... mia faccia. E improvvisamente apre una piccola fessura, con un coltellino svizzero. Pochi centimetri, che cadono precisamente in corrispondenza della la mia bocca. Ora ho una piccola incisione sopra le labbra.
- Il gioco è questo. Faccio tutto io. Tu devi dirmi cosa senti
Prima ancora di riuscire a rispondere percepisco sulle labbra un elemento umido, ma denso. Non riesco a vedere niente. Né ad afferrare niente. L’unico senso che posso usare è il gusto, poi l’udito, inutile in questo frangente. Lei spinge quel coso tra le mie labbra, sui denti, invitandomi a morderlo.
- Pera – azzardo
- Bene
- Pera intinta nel cioccolato
- Bravo
Poi la fetta di pera sparisce dalla mia bocca. E sento che lei comincia a masticare
- Riproviamo – mi fa, con la bocca piena
Il sapore ora è meno scontato. Un’associazione inusuale, ma sorprendente.
- Humus
- Si
- Un asparago intinto nell'humus
- dolce?
- no salato. Sale grosso
- Sale grosso della Camargue
Questa volta mi aiuta, con delicatezza, a mangiare, attenta a che non mi possa ingozzare. È seduta sul mio pube, si è accomodata con le gambe aperte. Sento che l’eccitazione sta tornando. Il desiderio sale. Il mio, il suo.
Mi avvicina un’altra cosa alle labbra. Sento una punta morbida. E due sapori dirompenti.
- Fragola, la punta di una fragola. Ricoperta di …
- Di?
- Intinta nell’… aceto credo. Aceto balsamico
- E poi
- Cioccolato
- Cioccolato fondente, non potrebbe essere ...