1. La mia vita con lei 19 – Quarantena – Confessione maschile


    Data: 22/11/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu

    ... cadere a terra; faccio per alzarmi ma lei mi blocca con un gesto: “Ci penso io amore, stai seduto”; la vedo chinarsi sotto al tavolo e non vedendola ricomparire ho un attimo di perplessità che se ne va subito quando sento la sua mano infilarsi sotto la mia vestaglia e prendermi il cazzo, e in un attimo sento il sapore piccante della sua lingua che mi lecca la cappella: “Uuuuuuuuooooooooooo” gemo preso alla sprovvista, mentre lei parte con un pompino da favola da sotto il tavolo.
    
    “Voglio che mi rompi il culo amore mio” mi alita sul viso dopo essere riemersa da sotto il tavolo e io la prendo per mano e vado verso la scala: “No andiamo al bagno qui, non ce la faccio a resistere oltre” e mi trascina al bagno del pianterreno, si piazza con le mani ben salde sul lavandino e io le sono subito dietro e punto la cappella del mio cazzone durissimo nel solco delle sue chiappe: “Ooooooohhhhhh” “Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh” e comincio a sbatterla nel suo culone bollente: “Ooooooohhhhh aaaaaahhhhhh siiiiii spaccamelo tuttoooooo siiiii mi piaceeeeeeee mi fai morire di piacereeeeereeeee …… siiiii spingi daiiiiii mi fai venireeeeee ooooooaaaaahhhhhhh vengoooooohhhhh”; le sbatto il culo per più di mezz’ora e dopo averla fatta venire altre due volte mi svuoto dentro di lei, che a sua volta afferra il bicchiere che si era portata dalla tavola e lo posiziona sotto il suo culo per riempirlo della mia sborra che si fa schizzare fuori: “Cin cin amore mio” mi dice prima di svuotare avidamente il ...
    ... bicchiere; sparecchiamo la tavola e ce ne andiamo su in camere, dove prima di addormentarci nudi e abbracciati riusciamo a farci un’altra luna chiavata a missionario e a smorzacandela.
    
    Ed eccoci al venerdì, e come promesso da me per le undici indico la TLC per comunicare la consegna del progetto, e come promesso da Alessandra vengo lasciato lavorare in tranquillità fino alla fine della TLC; i nostri responsabili ci invitano a pranzo con loro e noi gentilmente decliniamo e dopo una decina di minuti siamo entrambi in ascensore, dove le tocco delicatamente le labbra con un bacio che lei ricambia, e sento la punta della sua lingua sulle mie labbra: “E’ lontano da qui?” le chiedo quando siamo usciti: “A dieci minuti di macchina, direi di andare con la mia che è più facile da parcheggiare” “Va bene” le rispondo, partiamo e lei si dirige verso la Roma Fiumicino, ma non la imbocca ed arriviamo ad un piccolo agglomerato di case sotto l’autostrada, dove parcheggiamo e ci dirigiamo verso una fila di piccoli appartamenti con accesso direttamente sulla strada, e noto che sembrano tutti disabitati: “Visto, te l’avevo detto che era un posto tranquillo” “Beh si non posso negarlo”; entriamo e posiamo le nostre borse con i computer su un mobile e lei si dirige verso un piccolo frigorifero: “Pranzo freddo ovviamente, non penserai che mi metto a cucinare” “No no figurati Alessandra, va benissimo”; tira fuori alcuni involti dal frigo e li mette sul banco della cucina: “Riccardo, dentro quello ...
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