Al capolinea
Data: 08/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: RossoMalpelo1759, Fonte: Annunci69
... dopo una nuova ondata di persone si riversa dentro, riportando la pressione ai livelli iniziali..ma le sono vicino ormai…
Le scivolo impercettibilmente dietro lasciandomi sospingere dalla gente che si accalca alle mie spalle, la giacca che avevo intravisto da lontano è accompagnata dalla più femminile delle gonne sopra il ginocchio, un deciso spacco mi ha lasciato intravedere per un attimo delle cosce tornite e affusolate,
mi arriva il suo profumo come un ago direttamente al cervello, respiro avidamente quell’aria carica di aromi che sembrano avere un effetto stordente. Ho un attimo di esitazione, l’anziana signora che è dietro di me si agita cercando non so cosa nella sua borsa, si muove, mi pianta un gomito nella schiena spingendomi contro la schiena della mia bella misteriosa e io ho quasi il timore di toccarla visto l’effetto che il solo suo profumo sembra avere sul mio corpo e la mia anima tutta, cerco di mantenere la distanza con tutte le forze contrastando la pinta della signora affaccendata ma è inutile, lotto una guerra impari tra un timore razionale e tutti i miei sensi che in accordo con la vecchia signora mi portano delicatamente verso il suo corpo, mi sto perdendo… mi sto perdendo con il viso a pochi centimetri dai i suoi capelli, il suo profumo ormai mi pervade, mi invade, mi scioglie e infiamma e io mi abbandono vinto a quelle sensazioni. Il mio petto aderisce alla sua schiena, i muscoli si tendono istintivamente quasi ad accogliere quel corpo, ho la ...
... pelle d’oca quando mi accorgo che il mio basso ventre sfiora le sue natiche, riesco quasi a sentirne consistenza, la forma le rotondità.
E continuo a respirarla, ad ubriacarmi della sua essenza, ad inebriarmi del suo esistere. Il movimento del convoglio lanciato in quelle infinite e oscure grotte mi allontana e riavvicina ritmicamente da lei e ogni volta lo sfiorarla è una scossa viscerale, assecondo l’ondeggiare del treno, rendendo il contatto come fosse un’infinita e calda carezza fatta con tutto il corpo, ondeggiamo carezzandoci ma rimanendo ben saldi ai nostri posti, ogni altro movimento sarebbe impossibile quasi prigionieri tra centinaia di altri corpi, ignari testimoni dell’incendio che sta divampando nel mio corpo.
E divampa, impossibile trattenerlo, impensabile domarlo, la mente ormai ottenebrata dall’aroma che attraverso l’olfatto la rapisce, cede anche l’ultima resistenza e il respiro inizia lentamente a farsi più caldo e affannoso. Non posso trattenere il mio sesso che istintivamente si tende e inizia a premere contro i pantaloni, violento e incurante dello spazio e del tempo,della gente che mi circonda, che parla, che legge che ride che ascolta la musica, incurante di quella parte del mio essere che imbarazzata ancora tenta di reprimere i sensi…
Ti sento ancora di più ora, la mia sensibilità è oltre l’immaginabile, riesco a sentire la leggera ruvidità del tessuto della tua gonna, le cuciture , il solco dolcissimo delle tue natiche, sono perso… Il mio caldo ...