02 Avventure di viaggio
Data: 02/11/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu
... donna? – No… ho delle giornate molto piene qui… – Allora ti raggiungo. Posso dormire con te? – beh… certo… ma guarda che non avrò molto tempo da dedicarti – Tranquillo. Lo so. Fai quello che devi fare, io giro volentieri da sola. E’ che alla sera ti vorrei vicino. Con lei una affermazione così voleva dire tutto e nulla. Inutile farsi dei film. Ci era già capitato di dormire insieme, diverse volte. Poteva addormentarsi non appena toccava il letto, farsi coccolare mentre si chiacchierava… o poteva essre una serata dove aveva voglia di sesso e allora mi avrebbe fatto uno di quei suoi pompini incredibili, ma solo dopo essersela fatta leccare per bene. Non aveva mai voluto andare oltre. Non con me. Con lei era sempre tutto al limite dell’assurdo, e comunque imprevedibile.
Speravo che ad Alessia non venisse la strana idea di raggiungermi come aveva già fatto qualche volta in passato. Contavo sul fatto che non mi sarei fermato per il fine settimana e che lei sapeva quanto sarei stato preso dal lavoro. Trovai Patricia in camera quando rientrai il martedì sera. Indossava solo una camicia lunga, aperta abbastanza da poterle vedere il seno libero. Di tanto in tanto si vedeva che indossava anche delle culotte. Mi salutò con un abbraccio e un bacio in bocca. Rimanemmo abbracciati per un po’ mentre parlavamo. – dai, cambiati e usciamo a cena! Ho famissima! Mi disse. Si tolse la camicia rimanendo in mutande e mostrandomi il suo bellissimo corpo, poi si infilò in un tubino ...
... attillato.
Una delle nostre più incolmabili differenze era che lei era una vegetariana convinta, mentre io ucciderei per una fiornetina ben fatta. Dovetti quindi cercare un posto adatto anche a lei. Ad entrambi piacevano locali molto semplici, quindi la portai in un ristorante egiziano di Berlino est che conoscevo molot bene, dalle parti di Goerlitzer Tor. Mentre cenavamo mi raccontò che stavano succedendo cose molto grosse e che si sentiva stanca e stressata, così aveva deciso di organizzare questa breve fuga. Nessuno sapeva dove fosse. Nemmeno suo marito. Quasi saltai sul divanetto dove ero seduto. – Non sapevo che tu fossi sposata! – Ah… giusto… tu non lo sai ancora… Mi sono sposata il mese scorso, in America. E’ stato tutto così improvviso… spero che tu non te la sia presa se non te l’ho detto. Sei tra i primi a saperlo al di fuori della mia famiglia. Un po’ in effetti c’ero rimasto male. Un po’ tanto. Ma mentii.
Tornammo in hotel dopo una breve passeggiata lungo la Sprea, tenendoci per mano come due ragazzini. Si spogliò rimanendo di nuovo solo con le culotte e si infilò nel letto, girata su di un fianco e dandomi le spalle. Mi sdraiai accanto a lei – mi abbracci? Lo feci. Quella sera lei si addormento così. Prima però mi accorsi che stava piangendo
Il giorno dopo non ero sereno. Le avevo chiesto cosa avesse e mi aveva risposto con la tipica affermazione femminile che manda in tilt un uomo: ‘niente’, seguito da un lungo silenzio e una faccia evidentemente tesa. Durante una ...