1. Ferro


    Data: 02/11/2022, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Tabù Autore: be69a0b85678, Fonte: xHamster

    ... dita.
    
    Un’uggiolio sommesso parve confermare la mia domanda. Poi il suo muso si spostò lungo il mio corpo annusandomi, fino a raggiungere le ginocchia. Di lì si intrufolò sotto l’orlo del vestito spingendosi tra le gambe. Mi annuso brevemente poi cominciò a leccarmi tra la coscia e l’orlo della mutandina. Un qualcosa di sconvolgente partì da quel contatto. Sentì dentro di me sciogliersi un mare. Mi scostai le mutandine e il muso dell’a****le si appoggiò sulla mia fichetta, umido e caldo. Mi parve che il soffio del suo respiro fosse rovente come quello di una fornace. A quel punto volevo che assolutamente non smettesse quello che stava facendo. Con le mani che mi tremavano presi il barattolo di marmellata che avevo posato accanto a me e che doveva essere la mia cena. Lo apriì e vi immersi due dita. Contemporaneamente mi tolsi le mutandine , mi passai tra le gambe le dita sporche di marmellata. Non ebbi tempo di finire che la ruvida lingua di Ferro cominciò a strusciarsi sulle mie grandi labbra. Portò via la marmellata quasi subito. ...
    ... Abbandonandomi a quella ruvida lingua mi sdraiai sul fondo della cuccia, in preda ad un piacere acuto, un'eccitazione totalizzante. Per un intero quarto d’ora continuai a pescare marmellata dal barattolo rimettendola dove Ferro continuamente la toglieva. Ormai il barattolo era terminato quando l’orgasmo montò improvviso. Forse il più intenso della mia vita. Di colpo inarcai la schiena mugolando sommessamente per paura di essere sentita. Quando mi ripresi, mentre Ferro finiva di ripulirmi, un alito fresco dalla finestrella della cuccia mi sfiorò il volto. Da quella piccola apertura si intravedeva il cielo notturno, esaltato dalla luna piena. Quella luna, la notte, la cuccia, quel piacere immenso e diverso, la vicinanza calda e amichevole del mio unico amico, si composero in me in un ricordo che ancora oggi mi porto nel cuore.
    
    Quella notte dormii profondamente, comoda comoda, con la testa poggiata alla soffice pelliccia di Ferro. Lì, in una cuccia per cani, negletta al mondo, mai ero stata meglio dal mio arrivo alla fattoria e, forse, in tutta la mia vita. 
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