1. Ferro


    Data: 02/11/2022, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Tabù Autore: be69a0b85678, Fonte: xHamster

    ... buio. All'interno della cuccia poi non si vedeva ormai più niente se non per quel velo di luce che, proveniente dalla casa, filtrava da una piccola finestrella praticata sulla parete dello stambugio. Lo zio, sapendo di non potermi sorvegliare durante la notte, sbarrò l'apertura con un asse posto di traverso e chiuso dal di fuori, e se ne andò a dormire. All'interno intuii, più che vedere, la presenza di Ferro. Ne avvertivo il calore. Quando la vista si abituò a quell’oscurità, lo vidi. Era accucciato in un angolo e mi guardava. Non provava nessuna sorpresa ormai per la mia saltuaria presenza lì e, da come lentamente agitava la coda, si capiva che ne era contento. Entrambi, in fondo, eravamo due cani abbandonati.
    
    Come le altre volte, non tardò ad alzarsi per venire ad accucciarsi al mio fianco. Io me lo strinsi vicino. Nonostante fosse ormai primavera, la notte era ancora fredda e piuttosto umida. Fuori, soltanto i grilli. Dalla piccola finestrella aperta sulla parete, vidi la luce della stanza di mio zio accendersi, e spegnersi poco dopo. Contento di avermi somministrato una punizione esemplare, anche quel bruto se ne andava a dormire.
    
    Non rimanevamo adesso che io e Ferro, un magnifico e sensibile cane e una povera ragazzina abbandonata.
    
    Mi accomodai come meglio potei: mi tolsi le scarpe, allungai le gambe sul pavimento di legno e mi appoggiai col busto e con la testa alla calda pelliccia del mio amico. Ne ricevetti in cambio una annusatina umida e amichevole. ...
    ... Così ben sistemata mi sentivo come fossi nel mio letto, anzi meglio: là ero sola, lì, invece,ero in compagnia. Mi predisposi per passare la notte. Come sovente mi accadeva prima di addormentarmi, la mente cominciò a vagare senza controllo. Da qualche tempo, alcuni pensieri che mi coglievano erano di una natura particolare, accompagnati inoltre da una altrettanto particolare sensazione del mio corpo.
    
    Da poco avevo imparato ad assecondarla stringendo la mano tra le cosce. Così feci anche quella sera, tranquilla come ero che Ferro non avrebbe certo tradito il mio segreto. Così scostai il lembo del mio vestitino di cotone e infilai la mano sotto le mutandine. Un dolce languore mi pervase, ma la sensazione aveva ora una qualità speciale, libera come mi sentivo in quella cuccia dimenticata da tutti e nel calore protettivo del mio amico cane. Senonché il buon a****le si alzò, sgusciando da sotto di me e lasciandomi senza appoggio. Tornò all’altro lato della cuccia guaendo leggermente.
    
    - Che ti succede, Ferro?- sussurrai nel buio -non sei più mio amico?-
    
    A quelle parole accorate l’ottimo cane ritornò e mi leccò dolcemente il viso. Istintivamente gli presi la testa tra le mani.
    
    - Che c'è Ferro, che c'è? - ripetei. Per tutta risposta Ferro comincio leccarmi la mano che avevo tenuto sotto le mutandine. Rimasi molto colpita. Un’emozione nuova, più intensa invadeva il mio corpo come partendo da quel contatto.
    
    - Ti piace, ti piace questo?- gli chiesi, lasciandomi leccare le ...