1. "mia cognata.... all'improvviso"


    Data: 01/11/2022, Categorie: Tradimenti Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... Germana, io seguivo il movimento del suo culo.
    
    Ad un tratto aumentò la velocità ed emise un rauco gemito. Capii che stava godendo e allora presi io in mano le redini e senza pietà, le prodigai un'altra decina di spinte, fino a che lei non crollò con la pancia sul basso tavolino, sfilandosi da me.
    
    Anch'io volevo il mio piacere e, strusciando tra la fenditura dei suoi glutei, venni copiosamente.
    
    Ansimava ancora e, girando il viso, mi fissò negli occhi.
    
    Erano splendenti: in essi lessi la felicità di quel momento.
    
    Mi adoperai a pulirla con dei fazzolettini che avevo nella tasca dei pantaloni e si rimise il reggiseno.
    
    "Passami gli slip" disse.
    
    Al buio della cabina non ci fu verso di trovarli.
    
    "E ora come faccio? Dove li hai messi?
    
    Erano spariti e, rassegnata, decise di farne a meno.
    
    Uscii prima io. per dare uno sguardo fuori
    
    "Via libera" le dissi, prendendola per mano.
    
    Raggiungemmo di nuovo il patio del lido, dove ancora c'era musica e gente che ballava e ci confondemmo in mezzo a loro.
    
    "Mi riporti a casa... sono tutta bagnata e devo fare pipì" chiese
    
    "E Rodolfo? Aspetta, lo cerco e lo avverto"
    
    "Sì, ma fa presto"
    
    Così fu, lo trovai al tavolo da gioco e gli comunicai il desiderio della moglie. Senza nemmeno ...
    ... alzare lo sguardo disse: "A buon rendere"
    
    Il lido distava da casa un centinaio di metri e, a passi veloci, impiegammo pochi minuti. Non disse una sola parola, fui io che la interpellai:
    
    "Pentita?"
    
    "Mi è piaciuto.... ne avevo proprio bisogno" fu la risposta.
    
    La lasciai sotto casa ed aspettai che entrasse; sull'uscio mi mandò un bacio con la mano.
    
    Non era la prima volta che mi capitava di scopare con altre, ma con mia cognata era un tantino diverso. Che fare? Dirlo a Maria nemmeno a pensarci, dovevo lasciare che le cose si risolvessero da sole.
    
    Mi fermai fuori al bar all'angolo di casa e mi feci servire un cognac, che sorseggiai con molta calma prima di rientrare.
    
    Andai subito in bagno e, mentre mi sfilavo i pantaloni, vidi cadere a terra un pezzo di stoffa nero: "gli slip di Germana".
    
    Li tenni un attimo tra le mani e me li portai al naso. Odoravano di femmina: sudore, pipì, umori vaginali.
    
    Li nascosi nella mia borsa con il proposito di restituirglieli l'indomani.
    
    Invece, li conservo ancora nel cassetto segreto della mia scrivania.
    
    Il giorno successivo, e l'altro ancora e ancora, non successe più nulla; come se tutto quello che era successo in quella notte di agosto, fosse stato solo un sogno... un bel sogno.
    
    (CONTINUA) 
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