1. "mia cognata.... all'improvviso"


    Data: 01/11/2022, Categorie: Tradimenti Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... di bello che, di certo, si avvererà."
    
    Con gli occhi al cielo e, per giunta, chiusi, Germana inciampò e mi trascinò con lei sulla spiaggia umida.
    
    Cadendomi addosso, sentii il suo corpo morbido su di me e fu un attimo: una attrazione reciproca e le nostre bocche si cercarono in un bacio, dapprima molto casto, labbra contro labbra, ma, come sentii la sua bocca aprirsi, la mia lingua cercò la sua, divenendo in breve un bacio pieno di passione.
    
    Non so quanto durò, ma ci staccammo solo perché sentimmo delle voci di ragazzi, che giocavano a rincorrersi sulla spiaggia.
    
    "Vieni, spostiamoci, andiamo verso quelle cabine" proposi
    
    Mi seguì senza dire una parola.
    
    Percorremmo di corsa quei pochi metri che ci separavano dalle cabine, e ne trovammo una aperta.
    
    La spinsi dentro e chiusi la porta.
    
    Un raggio di luna filtrava dalla finestrella e riusciva ad illuminare un pochino l'interno. C'era un tavolino e una panca, Mi appoggiai alla parete e l'attirai a me.
    
    Fu di nuovo Germana a cercare la mia bocca: questa volta, feci subito scivolare la mia lingua, che magicamente si attorcigliò alla sua.
    
    Quelle che stavano lavorando di più erano le mani, le mie e le sue.
    
    Le feci scivolare le spalline del vestito e le cacciai fuori, prima una e poi anche l'altra mammella.
    
    Lei mi stringeva il viso con tutte e due le mani e continuava a baciarmi.
    
    Mi staccai dalla sua bocca e mi piegai per raggiungere il petto: baciavo, mordicchiavo, leccavo, succhiavo, mentre lei ...
    ... sembrava quasi venir meno per il piacere.
    
    Intanto la sua destra aveva raggiunto la patta dei miei pantaloni e, anche se maldestramente, riuscì ad abbassare la cerniera.
    
    Lo toccò da sopra gli slip, lo sentì duro e gonfio, e cominciò ad accarezzarlo.
    
    Fui io a tirarlo fuori, e lei se lo prese in mano. Una sega leggera, quasi una carezza, mi stava portando al settimo cielo.
    
    Era il desiderio espresso mentre cadeva la stella? Chissà, sta di fatto che ora volevo chiavarla.
    
    "Ti voglio - dissi - dai girati.... poggia le mani sul tavolino"
    
    Non aspettava altro ed io le alzai il vestito fino alla cintola, e le abbassai le mutandine.
    
    Fu lei a sfilarsele e a passarmele.
    
    Dalla fioca luce offerta dalla luna, riuscii a vedere un culetto bianco e, al tatto, molto sodo e, quando con la mano raggiunsi la sua vulva, la trovai bagnata e pronta.
    
    "Dai... ti supplico.... lo voglio.... mettimelo" disse in tono frenetico, quasi gridando. E un grido le sfuggì per davvero, nel momento in cui forzai le grandi labbra e scivolai tutto in lei.
    
    "Vai… spingi, spingi - ripeteva, mentre girava la testa per offrirmi la bocca - non fermarti, fammi godere"
    
    E chi si voleva fermare? Ormai ero partito per un viaggio di sola andata e mi sarei fermato solo al compimento dell'opera.
    
    Mentre la scopavo, appena mi attardavo a rientrarle dentro, faceva uno scatto all'indietro, fagocitandomi dentro la sua figa.
    
    Chiavava da vera troia, e meritava di esser posseduta da tale.
    
    Il ritmo lo dava ...