Raffiche di vento
Data: 20/10/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
E’ da svariato tempo che m’interrogo cercando d’esaminare questo mio personalee privatoconcetto, investigandomi da sola, spaziando e intercalando su quest’argomento,inframezzando etentando di darmi un’adeguata e consona risposta, però senza dissotterrarla del tutto. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, ci si sofferma poco su questi aspetti individuali, perché essendo noi tutti talmente oberati, così spediti e a tal punto perennemente indaffarati nella vita frenetica e indiavolata quotidiana che conduciamo, non pensiamo alle faccende altrui, anche se quest’atteggiamento è certamente più che normale e comprensibile,naturalmente e senz’altro ovvio e giustificabile.
Io, invece no, per mia natura sono una persona che scruta, esamina, ispeziona e sonda, tentando di carpirne le sfumature e d’arraffarne appieno i segni,d’impossessarmirubandoi toni nel via vai impegnato della gente. Se osservo fuori dalla finestra, per la strada o nei bar, nei grandi magazzini, dal medico, in fabbrica, nei parchi oppure in viaggio e in vacanza, non posso fare a meno di prendere in considerazionesondandola folla che m’attornia e il loro modo di vivere. Ogni manifestazione del volto e qualunque fraseologia nella modulazione della voce, offusca innegabilmentee indelebilmentedeilontani e arcaniricordi, cela e sottintende dei momenti vissuti, lasciandoci impresse le tracce sulla cute. Nel frattempo che rimugino su questi complessi, laboriosi e spinosi concetti, un ragazzo di bell’aspetto ...
... s’avvicina frettolosamente alla pensilina dell’autocorriera e mi domanda quale sia la corsa giusta che transitain direzione dell’aeroporto.
A dire il vero, per farla breve, conobbi Patrizio in quellabizzarra quanto inattesamodalità. Con la sigaretta accesa, si vedeva che aveva urgenza di raggiungere l’aeroporto, altrimenti avrebbe perso il volo per Copenaghen. Mi chiese se volessifumareanch’io, ma garbatamente declinai, perché io avevo smesso a fatica già da oltre due anni e non intendevo ricascarci nuovamente. Tenuto conto che la corriera essendo in ritardo, per dei grandi lavori sulla carreggiata e per via del caotico e frenetico traffico cittadinodi quel giorno, e che non sarebbe arrivata in orario, stabiliiin ultimooffrendomi d’accompagnarloautonomamentedi persona all’aerostazione di Linate. Io, in quella mattinata, non avendo particolari faccende da sbrigare feci la prima mossa e istintivamente mi buttai, proponendogli che gli avrei dato ben volentieri un passaggio. Ci allontanammoalla sveltadalla fermata, dopo due isolati di cammino acciuffailestamentela mia autovettura parcheggiata e lo condussi in aeroporto.
Durante il tragitto lui mi rivelò che era originario d’un paese della provincia di Isernia, ma i suoi genitori avendo annullato il matrimonio quand’era ancora un adolescente, aveva vissuto tantissimi anni con la nonna paterna, facendogli in sostanza da madre accudendoloe dedicandosicome meglio poteva. Mi dichiarò che doveva recarsi in Danimarca presso una zia, ...