1. Raffiche di vento


    Data: 20/10/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... discernimento e mettendo a soqquadro il mio individuale giudizio di femmina che avevo fino a poco tempo prima, allorquando valutavo quantitativamente e in modo incoerente, misurando con un altro metro di giudizio, calibrando sia le persone quanto le cose. Patrizio m’aveva in pugno, m’aveva sedotto, aveva scopato abilmente la mia mente, io ero sotto le sue abili, competenti, esperte e ingegnose grinfie.
    
    Io lo guardavo attentamente analizzandolo in silenzio, Patrizio mi esaminava adesso gioioso, redento e affrancato, sì, perché si era finalmente alleggerito, si era completamente svincolato dopo essersi confidato e sfogato con me dei suoi crucci, dei dispiaceri e dei risentimenti che lo avevano lungamente afflitto. Rammento sempre il suo sguardo perso e scoraggiato, m’ispezionava, ma secondo me non percepiva e non partecipava, io non ero là con lui. Lì non c’era nessuno, ma c’eravamo entrambi, perché il mio corpo poteva essere mescolato, accavallato, commutato oppure capovolto e scambiato con qualcun altro. Patrizio non mi vedeva. Io attesi con pazienza, mettendolo a proprio agio, restai in tal modo per svariati minuti, secondo il mio punto di vista, giacché per Patrizio era la prima volta che frequentava seriamente una donna così come me.
    
    Lui mi piaceva, io piacevo a lui, desideravo svisceratamente che per mezzo del nostro incontro intervenisse e in ultimo scaturisse il suo coinvolgimento nei miei confronti. Probabilmente lui poteva compierlo addirittura simulando, io ...
    ... avevo ascoltato le vicissitudini della sua ingarbugliata e complessa esistenza, mentre adesso in cuor mio io bramavo di farmi conoscere per quella che effettivamente ero, regalandogli tutto il mio intimo ardore e la mia smisurata lasciva carnalità di femmina. Ancora una volta, aizzata e sobillata più che mai, fui io a pigliare nuovamente l’iniziativa pungolandolo:
    
    “Patrizio, senti, io ho voglia. Ci stendiamo adesso insieme sul letto?” – lo incalzai io, carezzandogli le mani.
    
    “Sei certa di volerlo Veronica?” – fu la sua timida quanto riflessiva e impacciata replica.
    
    “Non c’è dubbio alcuno Patrizio, tu mi piaci molto, ti voglio come non mai, voglio mangiarti, adesso” – sbottai io, carica,fomentata emagnetizzata, fissandolo negli occhi, con un’insaziabilità e con una cupidigia che non pensavo d’avere indosso, toccandogliintenzionalmenteil cazzo sulla patta dei pantaloni.
    
    In breve ci denudammo a vicenda, mentre memorizzo ancora adesso che Patrizio si era svestito incompletosilenzio. Rievoco l’indolenza dei suoi gesti, non scorderò gl’indumenti che aveva piegato e collocato con cura su d’una poltroncina, ricordo che si era incurvato per afferrare le scarpe collocandole sul davanzale della finestra, dopo era ricomparso da me e insperatamente in maniera totalmente inattesa si era scatenato in modo smodato, era diventato intrattenibile e sregolato. Io ero attonita, assai esterrefatta, ero rimasta stupefatta e senza parole. Le sue mani avevano bramosamente vezzeggiato il mio ...
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