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Quando il gioco si fa duro
Data: 19/10/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: Dorotea, Fonte: RaccontiMilu
... evitai di accendere la luce del bagno sfruttando la luce artificiale proveniente dalla finestrella che dava sul corridoio del piano in cui si trovava la nostra camera. Avevo aperto il rubinetto per far scendere l’acqua calda. Il vapore aveva ben presto appannato i cristalli e lo specchio davanti a cui mi stavo spazzolando i capelli. Ero lì lì per decidermi a ficcarmi sotto al getto bollente quando il tocco leggero di una mano mi aveva solleticato la natica risalendo lungo la schiena, infilandosi sotto ai miei capelli lunghi lisci e scuri fino a raggiungere il collo e la spalla. Qui le dita si erano aperte esercitando una pressione maggiore. Sorrisi. David aveva cambiato idea e dentro di me gongolai. Non dissi nulla rabbrividendo per quel tocco leggero quanto erotico. Lui, posandomi la mano libera sul fianco prese a discendere verso il ventre e poi più giù, scostandomi le labbra umide del sesso. D’istinto mi lasciai andare con la schiena contro il suo ampio petto, permettendogli di stuzzicarmi la carne. C’era qualcosa di diverso però. Su quei pettorali c’era un leggero strato di peluria che mi solleticava la pelle e quelle mani… quelle mani erano troppo ruvide per essere quelle di David. Mi irrigidii. Lui rendendosi conto della cosa mi sussurrò all’orecchio. – “Sssssssshhhh” poi si spinse dentro di me con due dita. Afferrai il bordo del lavandino per non cadere mentre la sua mano dalla spalla correva alla mia bocca, bloccando quel gemito di piacere che spontaneamente ...
... stavo per lasciarmi sfuggire. Mi sentivo piena. Piena come mai mi era successo. Non era nemmeno da paragonare con quanto accaduto con David pochi minuti prima. Quell’uomo sapeva come e dove toccarmi per farmi godere. Arretrò di un poco con le dita, prima di conficcarsi ancora più profondamente dentro di me. Un’altra fitta di piacere mi sconvolse gli intestini prima che la sua voce calda tornasse a sussurrarmi all’orecchio. ♦ “Vuoi che continui?” non sapevo che fare. Ero tramortita, sorpresa ed anche un po’ spaventata. Lui se ne rese conto perché si affrettò ad aggiungere. – “Non ti farò del male. Se dirai di no, me ne andrò e tu potrai farti la doccia come avevi programmato. Allora? Vuoi che continui?” deglutii allentando la presa sul lavabo e portando le mie mani a coprire i dorsi delle sue. Scostai di poco quella con cui mi tappava la bocca per sussurrare un flebile. – “Si…” sussurrai. Lo sentii sorridere sulla mia pelle poi mi baciò il retro del collo. – “Non te ne pentirai” bisbigliò tirando fuori le dita da dentro di me avvolgendomi il corpo da dietro con le braccia muscolose per sollevarmi da terra. Iniziò a muoversi verso una porta simile a quella che si affacciava sulla mia camera ed una volta aperta vidi lo stesso mobilio della mia. Ero in un’altra stanza, con un letto matrimoniale sfatto per metà, un armadio, una cassettiera e sopra di esso un enorme specchio. Fu lì, nella penombra della luna che filtrava dalla finestra che riconobbi l’uomo che mi stava ...