Sara, la Webcam Girl
Data: 18/10/2022,
Categorie:
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... secondo in piedi, mani sui fianchi, a rimirarsi nell’inquadratura del computer. Era praticamente nuda, di fronte a quasi 300 utenti. Si accarezzò lì in mezzo con la mano, forse anche per un istinto che la portava ancora a tentare di coprirsi, poi si sedette. Stava sorridendo, ed era certa che molti dall’altra parte dello schermo stessero facendo lo stesso. A interrompere quel momento di estasi e a riportarla sulla terra fu il suono del campanello. La sua prima reazione fu un leggero attacco di panico. Chi poteva aver suonato? Proprio nel momento clou della sua esibizione… Per un attimo pensò di fingere di non essere in casa, ma una seconda scampanellata la fece scattare in piedi. “Someone at the door”, le scrissero addirittura nella chat. Lei rispose con un “brb”, che stava per “I’ll be right back”, “torno subito”. In pochi giorni aveva imparato la terminologia delle chat come una vera professionista, questo non si poteva negare… Dal tipo di suono, sapeva che non si trattava di qualcuno alla porta. Era il suono del citofono esterno, quello del portone del palazzo in cui abitava. Non si preoccupò dunque di rivestirsi per andare a rispondere, in fondo era sola in casa e tutte le tende delle finestre erano ben tirate, sapeva di non correre pericoli. ‘Sì?’ disse sollevando la cornetta un po’ antiquata, come d’altra parte era antiquato il palazzo. Dall’altra parte arrivò la risposta che non si attendeva, ma che le sembrò perfettamente logica dopo averla sentita: le stavano ...
... recapitando il pacco che aveva ordinato quella mattina al sexy shop. Anzi, si chiese come avesse fatto a non intuirlo prima, e nel frattempo aprì il portone al corriere indicandogli il piano e l’appartamento a cui bussare. Fu solo quando rimise a posto la cornetta che si accorse di un dettaglio: per tutto il tempo in cui aveva parlato con l’uomo, aveva tenuto una mano davanti al pube, coprendosi in maniera del tutto istintiva nonostante – chiaramente – lui non potesse vederla.
Tornando in camera, capì che non avrebbe avuto il tempo per rivestirsi. Decise quindi di infilarsi semplicemente la vestaglia di seta che aveva comprato quella mattina, proprio al sexy shop, e che ancora giaceva piegata sopra al suo letto. Non era forse l’abbigliamento più adatto per accogliere una persona, ma non era neppure sconveniente: avvolse bene la cintura per evitare che la scollatura fosse troppo profonda, mentre la lunghezza del tessuto fino a sopra il ginocchio non le sembrava troppo rivelatrice. Tornò all’ingresso per attendere il suo ospite, il quale ci mise ben più del previsto ad arrivare. Quando finalmente sentì bussare alla porta, si assicurò prima con un’occhiata allo spioncino che fosse chi diceva di essere. Il marchio di una nota ditta di spedizioni stampato sul cappellino e sulla maglietta del ragazzo, oltre naturalmente al pacco che teneva sotto braccio, non lasciavano spazio a dubbi. Quando aprì la porta, lui rimase per qualche secondo in silenzio. La visione di Sara doveva essere ...