1. I tabù sfatati


    Data: 07/10/2022, Categorie: Incesti Autore: Porro, Fonte: EroticiRacconti

    Il saluto di mia cugina dopo tutto quello che era successo mi lasciò con la bava alla bocca. “Potrei stare anche meglio”… e che voleva fare un’orgia oppure voleva essere sequestrata per due giorni ed essere riempita di sperma?
    
    Ogni fantasia che facevo mi eccitava da matti. Ora sapevo che lei si fidava di me e che potevo anche osare con le avventure perché lei ci stava. Nel frattempo io indagavo su internet su siti di incontri o scambisti. C’erano delle cose interessanti ma anche io mi dovevo sentire a mio agio, in realtà in un certo modo sapevo che mia cugina si era aperta con me ed io ero il suo padrone sessuale.
    
    Venni a sapere che si era fatto un ragazzo e allora lì mi dissi che era arrivato il punto di lasciare stare tutto e pensare che quelle passate erano stati dei momenti molto eccitanti ma ormai archiviati.
    
    Un giorno venne a casa con il ragazzo per trovare i nostri nonni, io abitavo li, non c’era niente da fare lei mi eccitava sempre. Lo faceva apposta ne ero sicuro, sfoderava quel bel culo e me lo metteva in mostra. Non potevo fare niente ma lei lo sapeva e mi provocava. I nostri occhi si incrociarono due, tre volte dopo che aveva messo in mostra il suo culo. Il pensiero andava a quando le avevo sborrato in culo o a quando aveva tolto la maglietta dal viso e nel buio della notte voleva vedere il mio viso mentre le godevo in bocca.
    
    Ero eccitato e forse si vedeva dai pantaloncini perché il suo sguardo scese giù diverse volte. Se ne andò, mi salutò dicendo ...
    ... che forse le serviva un favore, mi avrebbe chiamato in settimana. Salutai lei e anche il ragazzo.
    
    Rimasi sorpreso perché aveva il ragazzo, si mi ero eccitato riassaporando quei momenti ma pensavo che ormai era acqua passata. E invece aveva voglia di trasgredire con me perché io riuscivo a stimolarla, per lo meno era quello che pensavo in quel momento. Poi mi venivano in mente le situazione quando eravamo molto più piccoli e lei si metteva seduta sopra di me ed io cercavo di appoggiarglielo sempre, oppure quando andavamo in motorino e la facevo guidare e cercavo sempre di tastarla.
    
    Venne il giorno che mi chiamò al telefono e mi disse che doveva andare a trovare i nonni perché avevano un problema con un guasto ad una tubatura esterna sotto terra. Eccola là! Stavolta l’avrei sfondata e fatta sfondare…era quello che voleva! Le dissi che sicuramente c’era bisogno di una o più mani e che forse non ce l’avremmo fatta in un giorno e via. Esagerai per vedere la sua reazione, mi disse con la sua enigmaticità che mi avrebbe fatto sapere e che forse il nonno avrebbe trovato qualcuno in zona. Le dissi che andava bene ma se doveva fare dei lavori dovevo trovare le persone giuste, tanto per rimanere nella sua forma enigmatica, allora lei mi disse che mi avrebbe fatto sapere al più presto.
    
    Mi richiamò la sera e disse che andava bene ma prima di salutarmi mi disse di trovare persone adatte a fare quel tipo di lavoro. Il messaggio era chiaro, io ero la sua chiave per trasgredire e per ...
«1234...»