Un’altra, piccola, storia.
Data: 02/10/2022,
Categorie:
Lesbo
Autore: rachele45, Fonte: RaccontiMilu
... diceva come calzava bene, diceva che metteva in risalto il mio corpo, che era perfetto per me. Mi ha fatto girare e ha detto: “Le dispiace se proviamo a levare il reggiseno? mi sembrano proprio fuori posto queste bretelline in vista” Non mi dispiaceva, no. Affatto. Le ho chiesto di slacciare il bottoncino posteriore del vestito. Ho fatto scendere la parte superiore fino alla vita e ho slacciato il reggiseno, levandolo. Sono rimasta un momento così, davanti allo specchio. Ho visto il suo sguardo che da dietro mi fissava, Mi guardava il seno nudo. “ricordavo bene” ha detto. “Ha un seno molto bello”. Grazie, le ho detto. Lei è molto gentile. “Non lo dico per gentilezza, è la verità, guardi come le sta bene il vestito” Ha detto, mentre rimettevo su la parte superiore. Sì, mi stava bene. Mi piaceva sentirmi guardata, apprezzata. Mi piacevano le sue parole, i suoi sguardi. Mi eccitavano. Ho tolto il vestito, rimanendo a seno nudo, con solo le mutandine addosso. Le ho detto che avrei provato anche l’altro dei due che mi aveva consigliato. Questo aveva le spalle coperte, con le maniche corte, con dei bottoncini a chiudere sul seno. Mi ha guardata, poi senza dire niente ha slacciato i primi tre bottoni. “Ecco, così è perfetto, guardi” Non sarà un po’ troppo così? le ho chiesto sorridendo. “No, così è perfetto, si vede la forma del seno, è molto sexy, mi creda”. Ho ringraziato. Ho tolto il vestito e ho sentito il telefono squillare. Ho risposto, così com’ero, con il seno nudo. Parlavo ...
... e lei non si muoveva da lì. Mi guardava, sorridendo. Mi eccitava. Ho chiuso la telefonata. Era ora di andare, per me. Le ho detto che dovevo andare, avrei preso il primo, per oggi. Mi sono rivestita, ho pagato. Le ho detto che sarei tornata il giorno seguente. “Spero di vederla domani, allora” ha detto. Certamente, ho detto. Sono andata, di nuovo. Non il giorno seguente ma due giorni dopo. Ho preso qualche ora di permesso, volevo avere il mio tempo, cercare qualche vestito con calma. Sono entrata nel negozio quasi a ora di chiusura per il pranzo, sperando di poter rimanere con calma. Mi ha salutata con un sorriso che non voglio dimenticare. Uno di quelli che riempiono di gioia, rari. Stava servendo una cliente, le ho detto di non preoccuparsi, che avrei cominciato da me a dare uno sguardo. Dopo qualche minuto la cliente è uscita e ha pagato. Lei ha preso il telefono e l’ho sentita parlare con qualcuno. Diceva che sarebbe rimasta in negozio perché avrebbe dovuto sistemare dei campionari che erano appena arrivati. Lo aveva fatto per poter rimanere con me, con calma. Il pensiero mi ha fatto provare un brivido.
Ho cercato tra le scaffalature del negozio qualcosa, un vestitino, un pantalone. Poi ho sentito che chiudeva la porta del locale e si è avvicinata, molto. Mi ha detto che avremmo avuto tempo per fare le cose con calma, fortunatamente, e mi ha chiesto se avevo in mente qualche cosa di preciso o se volessi qualche aiuto. Ho detto che il suo aiuto lo gradivo sempre. Anche ...