1. Gioco doppio (parte 9)


    Data: 17/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Franco la prese per il guinzaglio e la trascinò in cabina, ove la legò.
    
    I coniugi erano arrabbiati con loro stessi per avere abbassato la soglia di attenzione, rischiando così di essere scoperti.
    
    Luisa si lasciò andare. Sempre più impaurita e convinta che l’avrebbero uccisa.
    
    Continuò a restare docile e servile, più che altro per evitare le dolorose punizioni.
    
    Non venne più liberata. Ogni tanto li vedeva arrivare nella cabina dove era tenuta segregata e la usavano per godere. Smisero anche di frustarla.
    
    Lei pensava che avessero smesso perché comunque stavano ottenendo il piacere sessuale che desideravano.
    
    In realtà loro si eccitavano con frusta, ma si stava avvicinando il momento della vendita e volevano consegnare una merce non rovinata.
    
    Avevano di fatto concordato con l’acquirente la data e l’ora approssimativa di arrivo nel porto, il solito, quello dal quale erano partiti.
    
    Avevano scelto quel posto perché lo conoscevano. Sapevano chi lo frequentava, quali eventuali vie di fuga, chi erano i proprietari degli yacht ormeggiati vicino, le abitudini della capitaneria.
    
    Quel momento era molto rischioso e doveva avvenire in un luogo del quale sapevano il più possibile per limitare tutti i pericoli ai quali stavano andando incontro.
    
    Mentre si avvicinavano sedarono la schiava in modo che non avesse reazioni.
    
    Poco prima che entrassero in porto la rinchiusero in un baule.
    
    Da anni si erano sempre fatti vedere mentre caricavano bagagli e provviste in ...
    ... un baule. In quel modo per chi li avessi visti, non vi sarebbe stato nulla di strano o di nuovo.
    
    La ragazza era leggera. La spinsero dentro.
    
    Appoggiarono vicino all’uscita il suo zainetto rosso, che era rimasto sempre nella cabina con la schiava.
    
    Lo avrebbero bruciato dopo la consegna, in modo che sulla loro barca non restasse nessuna traccia che avrebbe potuto tradire la presenza della rapita. Non lo avevano appositamente gettato in mare perché avrebbe potuto emergere. Doveva sparire, così come sarebbe sparita la ragazza senza lasciare traccia alcuna.
    
    All’arrivo in porto, videro la scena che si aspettavano, con le solite barche, le solite persone che conoscevano di vista, qualche turista che si aggirava incuriosito.
    
    Avevano parcheggiato il grosso SUV lì vicino. Franco era andato a prenderlo. Il baule ci sarebbe stato tranquillamente. Da lì sarebbero andati in un luogo isolato per la consegna all’acquirente. Era il momento più rischioso.
    
    Franco parcheggiò il più possibile vicino alla banchina, lasciando il motore acceso e le gemellate attive.
    
    Un vicino di barca si era avvicinato a parlargli e lui non era riuscito ad evitarlo.
    
    In quei momenti non bisognava destare sospetti in alcun modo, anche perchè lo yacht è associato al tempo libero ed al rilassamento e non voleva far vedere fretta o nervosismo.
    
    Mentre lo salutava vide comparire Luigi, con la sua solita divisa della Guardia di Finanza, accompagnato dall’immancabile cane da droga, Tom.
    
    Luigi lo ...
«123»