1. 009 pausa senza sborra


    Data: 03/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... spugna un’autovettura.
    
    Ma come avrebbe potuto resistermi. Sulla cloacona mi avrebbe punita quello lì, a manganellate di cazzo mi avrebbe presa, a debordate di randello, a schiaffeggiate di minchia, e io avrei detto pietà pietà a mo’ di piccola fiammiferaia a cui magari avrebbero preso a calci il banchetto di fiammiferi e schizzata di sborra tra due bidoni di immondizia.
    
    Ma il tipo parve interdetto, esitò nel passo, io lavavo lavavo il tubo della fogna strusciandomi tutta. E allora?
    
    A parte che quello accelerò il passo e se la svignò che voglio di si mettono l’Adidàsse ma poi sono tutte delle catechiste in pectore, ma un niente che fosse stata una sola ditata nel culo, e indignata scivolai aggrappata al tubo e per poco non finii a farmi un bagnetto di pura merda.
    
    Che schifo guarda. Che schifo.
    
    Di certo non sarei rincasata senza uno straccio di cazzo. Corsi sulla collinetta poiché attirato da due sagome, una irta, l’altra china sotto un lampione guasto.
    
    Allora dalla tracolla sfilai il pettine e mi diedi quattro colpi di spazzola, poi cavai la lacca e mi stirai a sparo i capelli come la Patty, e per finire udite udite tirai fuori il lucidalabbra.
    
    Raggiunta la collinetta mi accostai ai due, e indovina chi vedo china? No dico, il Salvo, il commensale che voleva offrirmi il culo su di un vassoio al ristorante e che a torto pretesi che mi scorreggiasse in dispensa.
    
    La cretina senza neppure cacarmi di pezza se ne stava a pompar la mazza, ed io allora ...
    ... sbottonai la camicia al tale e mi apprestai a succhiargli il capezzolo.
    
    Naturalmente mugugnava. Sicché leccai l’ascella e il pomo d’Adamo facendogli venire la pelle d’oca.
    
    Bè, cercai le sue labbra allungandomi un po’ a tacchina diciamo, con le labbra a culo di piccione, ma il tale si voltò altrove e io ci rimasi un pochino male.
    
    Gli domandai all’orecchio se mi puzzasse il fiato, ma lui mugugnava e basta. Gli piaceva, ma di baci un cazzo.
    
    Ma non mi diedi per vinta. Mi misi alle sue spalle, strusciai il membro tra le sue chiappe, ma mi par che non gradisse molto perché mi allontanava con la mano. Eterosessuale, pensai con entusiasmo.
    
    Allora mi piegai, lo allargai di natiche e mi diedi ad una profonda leccata anale. Se lo meritava tutta quel gran maschione, e devo dire che tra le chiappe quel sapore di stracchino non mi dispiaceva affatto.
    
    Mi deliziava il rustico del culo, ruvido di pelo e intinto di quell’aroma formaggino. Senonché, l’ano prese a palpitare. Sulle prime limonai con più profonda avidità, ma la cosa incominciava a angustiarmi, poiché le palpitazioni anali con una pompa in corso preludono sempre l’imminente sborrata.
    
    Al ché mi alzai, di schiena lo strinsi a me imprigionandolo tra le mie braccia, e sussurrandogli all’orecchio, gli esplicai la mia istanza di disfarsi di quella cretina al suo genitale e dare a me, alla CUM, la Pitonessa, il beneficio di una salutare sborrata in gola.
    
    Ma lui taceva. O forse era troppo preso da quel pompino e non si ...
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