009 pausa senza sborra
Data: 03/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... locale.
Indignata come nessuna, Salvo prese la sua tracolla e si diresse alla cassa con aria alquanto arcigna, dove pagò il suo conto senza nemmeno consumare.
Lungi da me ogni giudizio sulla persona, ma che Finocchia.
E io?
Be, io.... Non per dire ma io sono stata presa e buttata fuori come una lavandaia, con tanti di quei Vaffanculo che con una insolenza mi sono stati recapitati rispettivamente da titolare, clientela e tutto lo staff camerieri del locale.
Certo non mi sono tenuta niente. Da dietro le vetrine ho gridato vendetta su Tripadvisor.
Mi hanno buttato una banana.
Voi potete capire come dopo un trattamento così poco urbano, sia stato sopraffatto da una afflizione così profonda per cotanta umiliazione.
Che palle....
Ma chi se ne importava. Io necessitavo di maschio. Di cazzo e di maschio. Solo un maschio vero, e non una checca mi avrebbe salvata dall’oblio scorreggiandomi in una credenza. Ma ben vengano gli scorreggioni perbacco, purché di maschio.
Presi a camminare a passo spedito. Sentivo una improvvisa smania di minchia. So sincera.
Sentii già le forze andare via. Tutto si annebbiava ed era inconfutabile la sopraggiunta sintomatologia chiara ed evidente di una seria astinenza da cazzo. Il culo già mi si apriva a trombetta e ho detto tutto.
Sincera, dovevo farmi la dose o sarei finita moribonda a succhiare una marmitta con gli occhi girati.
Cercai di respirare lentamente. Bisognava allontanare da sé la voglia di cazzo o sarei ...
... morta, almeno fino a quando non lo avrei trovato.
Attraversata la strada con le mani in tasca mi ripresi dalla frescura a pioggia cessata. Tuttavia, incedendo da vero maschio, avendo il buco del culo a stappalavandino e non mi vergogno a dirlo, sganciai uno scorreggione felice. Maschio.
D’altronde “l’omo è omo. Rutta, scuregia, e soprattutto puzza”. E io sono oma.
Sicché a un certo punto mi sentii chiamare. Mi voltai e vidi tre camerieri che correvano nella mia direzione. Al che sgranai gli occhi, e vedendoli correre verso di me, pensai subito che la serata poteva non finire così tanto male, che quei maschioni di camerieri avevano udito le mie necessità della serata, e che preso un permesso dal servizio, costoro correvano a far pausa giocandosi una porca.
Diedi una rapida occhiata in giro per scorgere una cabina telefonica cui chiudermi dentro e farmi fare una gang bang sul genere Credenza Provenzale, ma da quando le compagnie telefoniche avevano preso il sopravvento, diventava difficile imbastire una gang bang estemporanea a base di scorregge e cazzo in una cabina telefonica con dei camerieri di sala.
Dunque mi buttai a pesce sulla panchina, calai pantaloni, calai le mutandine e con le mani mi allargai di chiappa per dare il mio benvenuto ai tre maschioni.
Quando i tre tali mi furono attorno, io stavo bella che pronta a tirarmi le chiappe, sì che il buchino potesse far l’inchino.
Per non turbare i miei fottitori, che visti i tempi potevano legittimamente ...