MARTINO IN CERCA DI ISPIRAZIONE
Data: 03/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... lavorare.”
“Peccato..ci saremmo divertiti.”
Camminavamo abbracciati verso il negozio dei giornali e tabacchi che si trovava sulla strada che costeggiava il mare.
Ogni tanto Eli si fermava, mi tirava verso di sé e mi baciava. Sempre con maggior desiderio, con una foga che la diceva lunga sulla sua cotta.
Quando raggiungemmo un gruppo di case, approfittai di un viottolo che ci nascondeva alla vista e la spinsi contro un muro. Mi appoggiai a lei e premetti con forza le mie labbra alle sue, mentre le mani le circondavano i fianchi.
Eli baciava magnificamente e presto sentii che nei miei bermuda qualcosa stava orgogliosamente sorgendo.
“Ti piaccio?”
“Non te ne sei ancora accorta?”
“Si, direi di si” rispose spostando la sua mano dal collo al mio fianco.
Mi appoggiai contro di lei, facendo aderire il ventre al suo. Eli spostava il bacino in avanti, sentendo la pressione che il mio uccello duro stava facendo sul suo monte di venere.
Sospirò tra le mie labbra.
Mi ritirai. Era molto giovane, non sapevo se sarei potuto andare oltre.
“Perché?” si lamentò lei.
“Non è il momento, Eli. Vieni a casa. Staremo meglio. Dobbiamo conoscerci.”
“Passiamo dagli altri. Devo dire che vengo da te, altrimenti mi danno per dispersa. Poi, se avrai voglia, andremo alla festa. Altrimenti ci andrò da sola e ti lascerò lavorare.”
Camminando tenendoci per mano verso il gruppetto che ancora una volta ammutolì vedendoci arrivare.
Ero terribilmente indeciso. Il mio ...
... cazzo era ancora durissimo e non vedeva l’ora di uscire allo scoperto, ma la ragazza non aveva probabilmente neanche diciassette anni. Sarebbe stata una specie di violenza.. troppo rischioso. Sarebbe stato più saggio lasciar perdere. Ma Eli era troppo presa, troppo eccitata.
“Ragazzi, andiamo da lui. Se i miei mi cercano, dite pure che sono andata a fare un giro in barca. Torno per cena, e poi andiamo alla festa.”
“Vieni anche tu?” chiese Marina, spalancando gli occhioni con fare civettuolo.
“Non so.. devo lavorare.”
“Beh, io ti aspetto.. noi ti aspettiamo” si corresse subito, quando vide lo sguardo accigliato di Eli.
Lasciammo il gruppetto dirigendoci verso casa.
“Non guardare il disordine..io lavoro e non ho molto tempo per fare le pulizie”
“Non hai visto la mia camera, Martino.”
Chiusi la porta dietro le mie spalle e Eli mi strinse forte, spingendomi contro il muro. Questa volta era lei che premeva contro di me. Spingeva il bacino e si muoveva, come per farmi un massaggio.
La maglietta azzurra che indossava mostrava due grossi bottoncini che spingevano la stoffa.
Eli stava massaggiandomi il collo, poi una mano scendeva ad accarezzarmi il petto e i fianchi, mentre con il bacino continuava il suo balletto eccitante. Io sentivo i bermuda tendersi sotto la spinta del mio uccello che gradiva moltissimo quel massaggio, ma restavo immobile a godermi le sue carezze.
La bocca della ragazza era un tiepido antro dove la lingua si muoveva in sincronia ...