1. Alessandra e la gara delle Dee


    Data: 08/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu

    ... figura: quando andremo a tavola tu ci farai accomodare e servirai le pizze a me e a Sara. La terza la lasci al centro della tavola che ce la dividiamo io e lei. Fatto questo ci versi da bere, attendi eventuali ordini e, se non ti daremo diverse indicazioni, chiederai il permesso di sdraiarti per terra sotto al tavolo a farci da tappeto mentre mangiamo. Tutto chiaro?’ A: ‘Sì padrona, chiarissimo’. R: ‘Molto bene! Ora spicciati che ti voglio per terra sulla soglia di casa quando Sara arriva. Io vado in camera mia, di sopra al primo piano; vieni lì quando avrai finito.’ E senza attendere risposta dall’inferiore, le girò le spalle e se ne andò. A: ‘Sì Padrona’ disse comunque la serva cominciando a sbattere i cuscini del divano per ridar loro forma e eliminare ogni traccia d’uso. Dopo aver sistemato tutto, scese in taverna a prendere le bottiglie di t&egrave e le portò nel frigorifero in cucina, apparecchiò e arieggiò un poco gli ambienti. Erano le 9 di sera quando richiuse le finestre e si presentò in camera al cospetto della Padrona. R: ‘Hai finito?’ A: ‘Sì, ho fatto tutto come mi ha detto, ho preso il t&egrave freddo e l’ho messo in frigo, ho rassettato il soggiorno, apparecchiato in cucina e dato anche aria alle stanze.’ R: ‘Bene, scendi in taverna ancora e vammi a prendere un’altra bottiglia di te che questa l’ho già finita e le altre le beviamo quando arriva Sara.’ Giuliano scese di nuovo a prendere la bottiglia. Aveva capito bene cosa stava facendo sua morosa e non sapeva ...
    ... ancora chiaramente se la cosa lo avrebbe eccitato o se, dopo due ore in quella situazione, ne avrebbe avuto abbastanza ma non poteva fare altro che assecondare gli eventi. Proprio mentre stava risalendo gli ultimi gradini per tornare alla camera della Dea, il campanello squillò. R: ‘Bene Merda, lascia la bottiglia sulla mia scrivania e precipitati sulla soglia di casa. Per terra ovviamente.’ Alessandra aprì la porta principale che dava sul giardino di casa della sua proprietaria e si distese sulla soglia come ordinatole. Pochi istanti dopo Roberta le montò con un piede sulla gola adagiando la punta dell’altro sulle sue labbra incrociando le gambe e appoggiandosi col fianco sinistro allo stipite della porta. Alessandra, intendendo l’implicita richiesta della dea, prese a leccare la punta del piede sopra le sue labbra. Quando Sara fece la sua comparsa dal viottolo privato attraversando il cancelletto del giardino per arrivare a casa dell’amica vide quest’ultima che l’attendeva nel modo descritto e che giocherellava facendo girare una ciocca di capelli attorno all’indice della sua mano destra e, sapendo che l’amica non sarebbe scesa da quella posizione finché lei non fosse entrata in casa, rallentò l’andatura per prolungare l’agonia della derelitta. R: ‘Oooohhhh era ora, ti aspettavamo!’ S: ‘Ciao Roby, ho fatto prima che ho potuto ma in pizzeria c’era coda anche per il semplice asporto, vedo che ti sei messa comoda.’ R: ‘Beh, insomma, purtroppo respira e i suoi rantolii li sento ...
«12...111213...33»