Sei amiche in videochat – capitolo 7 di 9
Data: 07/09/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... abbiamo passato al tavolo. “In realtà non ricordo nulla di quanto abbiamo parlato. So solo che faticavo a respirare e sentivo un calore invadere tutto il mio corpo, il suono della sua voce sembrava il movimento delle onde che, nei romanzi, cullano sempre il protagonista portandolo ad uno stato simile all’ipnosi, e il profumo della sua pelle scaldata dal sole e con una nota di sudore mi stavano portando ad uno stato di desiderio che non avevo mai vissuto prima. Ammetto che, se non fosse finita com’è finita, una volta che lui mi avesse lasciato da sola, avrei pagato la mia consumazione e sarei corsa a casa per soddisfarmi da sola, fino a slogarmi le dita. “E invece, per qualche motivo, mentre stavamo discutendo di qualcosa, ho avuto il bisogno di confidargli: ‘Ho la casa libera. I miei non ci sono.’ E non glielo dissi con l’intonazione di voce di una che propone una scopata così, vieni da me e ingroppami; no: mi accorsi che lo stavo pregando di portami a casa, pormi sul letto e unire i nostri corpi e i nostri cuori in cui non sarebbe stato il suo uccello a finire nella mia passerina, ma la mia coscienza a perdersi nei suoi occhi… Cecilia si interruppe: dall’incrinatura della voce che giungeva attraverso le casse acustiche era semplice capire che quelle parole avevano colmato la sua anima di un’emozione che stava per sopraffarla. Sbatté un paio di volte gli occhi che avevano cominciato a luccicare. Restò qualche secondo respirando profondamente, cercando di calmare il suo cuore ...
... e la sua mente. – Scusate… – sussurrò dopo qualche istante. – Non preoccuparti, gioia – le disse Beatrice con una dolcezza che sembrava impossibile per una ragazza che, il giorno precedente, aveva raccontato con fervore di essere stata scopata contro un muro in un prato senza economia di particolari. – Posso capirti. Cecilia riprese con la sua narrazione, sebbene con una certa fatica. – Sono costretta ad ammettere che non ricordo molto di quanto accadde tra quel momento e quando aprii la porta di casa mia con Marco al mio fianco, una mano sulla mia spalla sinistra, stringendola con dolcezza. “Quando siamo entrati, mi giro verso di lui, insicura su come comportarmi. Forse devo offrirgli qualcosa da bere? Come ci si comporta quando si porta un ragazzo in casa propria per fare sesso? Ma il problema non si pone perché lo risolve Marco: appoggia una mano sul mio collo, una su una guancia e, avvicinandosi al mio viso, mi sussurra: ‘Ti ho sempre desiderata, Cecilia’. Un istante dopo inizia a baciarmi con passione, prima su un angolo della bocca, poi l’altro, ed infine comincia a succhiarmi un labbro. “É qualcosa di fantastico, che mai mi sarei aspettata. È incredibilmente erotico essere baciata in quel modo, senza fretta, il ragazzo che esplora le mie labbra. Quando poi mi spinge contro il muro e mi impedisce di sfuggire, per quanto non lo farei per nessun motivo al mondo, mi sento bagnare tutta, e non solo nelle mutandine ma proprio il sudore pizzica tutta la superficie della mia ...