Una dolce altalena
Data: 05/09/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... solamente la sera distesa nel mio letto, oggi, come gli altri giorni d’altronde. Per fortuna stamattina il tuo sguardo era tranquillo, giacché distesa e rilassata lo sono anch’io, in tal modo rivolgo un saluto rapido alle colleghe ed esco dall’ufficio pensando al treno che m’aspetterà mentre mi fermo a pochi passi dal portone. Tu sei lì fuori, dal momento che sembra tu stia pazientando per attendere qualcuno, per il fatto che mi sento onestamente a disagio:
‘Che cosa ci fai qui? Chi sei? Aspetti forse me? – nel frattempo tu m’ammiri, mi consideri con quello sguardo intenso, penetrante e vivo che ogni mattina incrocia il mio.
La tua bocca si schiude ed esce un ciao pronunciato a metà tra l’intonazione indecisa e timida e fra quella impudente e sfacciata, nel momento in cui gli angoli della tua bocca s’allargano in un sorriso. Io rispondo con un ciao confuso e indistinto, però contento e disteso, perché so che mi sento il fuoco in viso, di certo sto già arrossendo:
‘Io t’attendevo, questo non te lo aspettavi, vero?’ – mi dichiari manifestandomi tu apertamente l’approccio, distendendoti verso di me in segno di pronta e di cortese disponibilità.
‘Il mio nome è Riccardo’.
‘Molto lieta, io mi chiamo Donatella. Ti sei trattenuto qui per aspettare me?’ – ti rivendico io, mettendo in atto un comportamento azzardato e malaccorto, facendo emergere l’impressione della ragazza incauta, irriflessiva e pure stuzzicante.
‘Io sono già al corrente da tempo che tu mi ...
... desideravi, lo sapevo già da svariati giorni, francamente me lo aspettavo che quest’incontro prima o dopo avvenisse’ – tu esordisci in modo netto e alquanto indubbio dei tuoi intenti.
A questo punto è inevitabile, immancabile il tuo sguardo che si posa sul mio, ineluttabile perdersi guardandoti negli occhi, fatale fissarti e pensare a quanto sarebbe incantevole e stupendo starti fra le braccia. Camminando mi racconti di te, dei tuoi pensieri, delle tue angosce, delle tue paure, delle tua ambizioni e dei tuoi sogni. Il tuo amore per la natura m’affascina e mi seduce, tu suoni il pianoforte, ami regalare i fiori, però non adori ballare. Io ti racconto di me, della mia vita complicata, complessa, difficile e macchinosa, del mio lavoro da giornalista, della mia passione per il gelato, per il mare e per i viaggi. Seduti su d’un gradino del teatro mi guardi dopo aver smesso di ridere, i tuoi occhi mi rivelano che mi gradiscono, mi vogliono, visto che le tue labbra sono così vicine. La tua mano sale fino alla mia guancia, ne accarezzi la pelle morbida e avvicini il mio viso dolcemente e gentilmente al tuo con la mano posata sulla mia guancia con le dita affusolate appena sotto la mandibola. Il tuo bacio è un lieve tocco delle labbra, un gioco soave di lingua appena pronunciata al di fuori di esse, io la sento calda sulla punta della mia, la percepisco dolce e fluida nei movimenti, la vorrei di più, però non oso, dato che voglio aspettare.
La tua mano fluisce dietro la ...