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CHLOE
Data: 05/09/2022, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... pensare a te come donna.’ ‘Perché non me lo hai mai detto?’ ‘Perché sei mia madre ed avevo timore di confessarti che ti desideravo come donna.’ ‘Sei stato un fesso. Non avremmo perso tutti questi anni. Dai andiamo a casa tua che abbiamo arretrati da recuperare.’ Chloe ; (132 ‘ 66 ‘ 91) Parte 4^ Approccio come antipasto. Sotto gli occhi bramosi dei poliziotti e dei doganieri prendo la mano di mio figlio e sculettando mi avvio verso l’uscita. Arriviamo al parcheggio auto. Lui ha un SUV con i vetri laterali e posteriori oscurati. Anche il frontale è leggermente abbrunito. Saliamo. Appena seduta allungo una mano e la porto sulla sua patta. ‘Lo hai già duro. Me lo fai vedere?’ Lui mi guarda negli occhi e poi li sposta sulle mie mongolfiere. Capisco. Niente per niente. Sbottono la camicia e un secondo dopo le mie mammelle sono al vento. Porto le mani sotto le gemelle e le sollevo. ‘Cosa ne dici? Come le trovi? Le ho curate. Sono un po cadenti ma sono ancora sode. Tranne che negli ultimi sei mesi nessuno le ha mai toccate. Non sono state sfruttate. Le ho tenute in forma per te. Se vuoi puoi toccarle. Prima però tira fuori il tuo coso. Voglio vedere cosa mi sono persa in questi anni.’ Si apre il pantalone infila la mano negli slip e tira fuori il suo sparviero. è una meraviglia della natura. Non è come quello di mio nipote, ma è lo stesso un cazzo favoloso. Lungo, sarà un 18 cm, ed è anche largo (avrà un diametro di almeno 4 cm.) e la cappella ...
... è grossa come un fungo porcino: larga e grossa più del fusto. è di un colore violaceo. Un raggio di sole la colpisce ed il suo colore si accende; luccica. Non resisto. Mi piego in avanti e fiondo la mia testa fra le sue gambe. Con la bocca sono sul suo largo glande. Lo bacio. Tiro fuori la lingua e lo pennello intorno alla corona e gli solletico il filetto con la punta. Lo sento gemere. ‘Ohhh! Mamma, fermati. Possono sorprenderci e saranno guai.’ ‘E chi se ne frega. Non posso fermarmi. Sono anni che aspetto di assaporare il tuo uccellaccio. Tu metti in moto e parti. Guida piano e fai attenzione alla strada. Io mi prenderò cura del tuo sparviero. Trova un posto e fermati che non ce la faccio ad arrivare a casa; ho bisogno di sentirti dentro di me. Il mio ventre sta urlando tutta la sua fame. Ho il fuoco che mi sta divorando e tu hai l’idrante per spegnerlo.’ Smetto di parlare e riprendo a bearmi della magnificenza che ho davanti agli occhi. La mia lingua scorre su tutta la lunghezza della sua superficie. Arrivo alla borsa scrotale che stuzzico con la punta della lingua; apro la bocca e la circondo con le labbra; gliela succhio. Geme. Mmmhhh! Gradisce. ‘Mamma che scemo sono stato; se penso a quello che mi sono perso per non averti confessato i miei sogni mi fucilerei io stesso. Dai mamma, succhiamelo.’ Non ho bisogno di incitamenti. Lascio i testicoli e riprendo a leccarlo dal basso verso l’alto. Ancora gemiti. Con la lingua arrivo in cima al palo. Apro la bocca e mi ...