1. Martina


    Data: 01/09/2022, Categorie: Incesti Autore: ZioMarco, Fonte: EroticiRacconti

    ... legame di sangue.
    
    E allora scendo sul tuo campo di battaglia, ti dico che è meglio che tu smetta, perché prima o poi mi dovrò alzare per l’imbarco e non vorrai far fare delle figuracce al tuo vecchio zio. Ma tu sei perfida, ha ragione tua madre, mi dici che è un problema mio, che tu intanto ti stai divertendo e ti piace sentire l’effetto che mi fai; che, anzi, vorresti sentirlo più vicino quell’effetto. E peccato sia inverno, altrimenti al posto dei jeans avresti messo quella gonna che avevi l’estate scorsa, quella blu che mi piaceva tanto, e potresti sentire l’effetto quasi sulla pelle.
    
    L’estate scorsa. Ci sei quasi riuscita a farmi cadere. Di fronte alle tue gambe così lunghe e tornite, coperte da una gonna che arrivava a coprirti appena i glutei, ho vacillato. Così come vacillo oggi, di fronte alle tue cosce fasciate dai jeans stretch. Li amo, qui jeans. Amo il modo in cui rendono le cosce ancora più affusolate, amo la curva dei glutei, amo come ricoprono il monte di venere, amo come ti cingono la vita così sottile e la pancia così piatta, come solo una diciottenne può avere.
    
    L’estate scorsa mi avevi fatto notare qualche smagliatura, un po’ pelle a buccia d’arancia, ma di quelle gambe adoro anche le imperfezioni. Ogni tua imperfezione mi fa impazzire, come questo tuo essere così diretta, quasi volgare, in questa mezz’ora di attesa prima dell’imbarco.
    
    Non ti rispondo. Desisto, ormai, sapendo che ogni mia parola sarebbe per te un aggancio per provocarmi ancora ...
    ... e ancora.
    
    Parli tu, d’altronde. Non sei mai stata zitta, da quando hai iniziato a parlare prima degli 11 mesi. Mi dici di stare tranquillo, zio, che tanto qualcosa di carino l’hai messo comunque nel trolley, anche se non quella gonna estiva che a Londra, a gennaio, proprio non va. Continuo a non risponderti, provo la tecnica dell’opossum, mi fingo morto. Fa capolino nei miei pensieri una battutaccia sul rigor mortis, vorrei dirtela – so che la apprezzeresti, hai sempre riso delle mie battute strane, anche quelle che gli altri non capivano – ma decido di tenerla per me.
    
    Mi chiedi del programma della settimana, per decidere cosa visitare da sola quando noi avremo i nostri impegni di lavoro. Finalmente, penso, un po’ di tregua. Allora: Nel week-end andiamo a Kensington, a Buckingam Palace, il ponte di Londra, Portobello. Lunedì e martedì i cugini sono ancora in vacanza, potrete organizzarvi e andare in giro voi tre, so che Luna e Mirko avevano in mente qualcosa, ti diranno. Io e Zia Simo lavoriamo, un po’ in ufficio e un po’ in smart, ma venerdì lo abbiamo preso libero così facciamo ancora qualcosa insieme. Mercoledì e giovedì puoi girare un po’ da sola… non avevi anche un’amica da andare a trovare? Sì, mi rispondi distratta, e mi domandi se io e zia Simo abbiamo già deciso quando fare smart working e quando saremo in ufficio. Mi rilasso un po’, finalmente; e il “rigor mortis” inizia lentamente a scemare. Tiri fuori dalla tasca un burro cacao un po’ malandato, lo osservo ...