1. Martina


    Data: 01/09/2022, Categorie: Incesti Autore: ZioMarco, Fonte: EroticiRacconti

    ... Non esserne così sicura, Martina, ti dico, ma in fondo non ne sono convinto.
    
    Mi racconti che quando l’anno scorso stavi con Manolo, lo hai tradito con Marco, un tuo compagno di conservatorio. Marco, bello come il sole, sarà il nome mi dici. Non sei d’accordo, zio Marco? Ma subito specifichi di non pensare male. Solo qualche bacio e qualche carezza sopra i vestiti… o forse sotto, fai sorgere il dubbio, civettuola.
    
    Perché fai così, Martina? Perché così esplicita? Con la tua intelligenza, la tua eloquenza e la tua dialettica potresti fare di meglio. Un po’ mi delude, questa cosa. Ma colpisce nel segno. Oltre al caldo inizio a provare, giù nello stomaco, i morsi della gelosia. Mi domando con quale diritto, tra l’altro.
    
    Sembri leggermi nel pensiero: mi dici tranquillo zio, che non l’hai mai fatto completamente, né con Marco, né con Manolo, né con Jonny, né con Luca… ogni nome un morso allo stomaco… che stai aspettando di poterlo fare con quello che è il tuo vero amore. Ti lanci, ancora più esplicita, magari questa vacanza creerà l’occasione propizia.
    
    Cerco di sviare il discorso, ma incespico, impacciato e la mia domanda provocatoria su Luca mi torna indietro come un boomerang: gli vuoi bene, è gentile, ed è pure innamorato perso, ma per te non è abbastanza, sotto tutti i punti di vista. Non ha che pallidi ideali e ambizioni da ragazzino. E ancora non ha capito come baciarti né come accarezzarti. Quando torni a casa, poi, sei costretta a ripetere da sola la ...
    ... lezione.
    
    Io non ce la faccio più, sto impazzendo. Ti dico adesso basta non voglio parlare con te di certe cose. Ma non è vero, vorrei proseguire all’infinito. Adoro le tue mani da pianista, le tue dita affusolate, le unghie – tagliate corte per pigiare sui tasti ma ben curate, oggi blu elettrico ed ogni volta dei colori più strani. E le immagino muoversi piano, mentre ripeti la lezione, da sola, nel tuo letto. Le immagino insinuarsi sotto il bordo di mutandine in cotone, come quelle che indossavi da bambina. Chissà se le inossi ancora, o se ora metti della biancheria più sexy? Anche se per me, forse, è più intrigante immaginarti con le mutandine di cotone.
    
    Tu lo sai. Sai che non desidero davvero che tu smetta, e prosegui, continui a parlare. Ti dico adesso fammi alzare, devo andare in bagno e ho bisogno di sgranchirmi, ma non mi lasci passare nemmeno questa: mi dici che lo so di non potermi alzare, con tutta quella gente in giro, che la prossima volta è meglio che mi metta dei jeans al posto dell’abito di lana. Anzi, non me lo dici, me lo sussurri nell’orecchio.
    
    Vorrei dirti di continuare, di non spostare le tue labbra lisce e carnose, di sussurrarmi ancora qualcosa. Vorrei chiederti di baciarmi l’orecchio, con quelle labbra che mi sogno per settimane dopo ogni volta che ci incontriamo. Anzi, no, vorrei dirti di non fare la furba, che ho trent’anni più di te e che sono tuo zio. Ma mi risponderesti che ora hai 18 anni, non come l’estate scorsa. E che, comunque, non c’è alcun ...