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Martina
Data: 01/09/2022, Categorie: Incesti Autore: ZioMarco, Fonte: EroticiRacconti
C’è solo un posto libero in sala imbarchi, vicino al gate 7. Mi dici: dai zio, siediti, io mi metto sulle tue ginocchia. Cerco di ribattere, non hai più 5 anni, mi sovrasti di due o tre centimetri e hai compiuto i 18… Mi morderei la lingua: me lo hai già ripetuto 3 volte, solo oggi. Ho 18 anni, zio. Non riesco a impedirtelo, non riesco a impedirmelo. Mi siedo sulla poltroncina, e tu sulle mie ginocchia. Noti il mio disagio e mi chiedi se ho paura che qualcuno possa pensare male, ma sai già che non me ne frega niente. Mi domando perché tua mamma e tua zia - mia moglie – abbiano insistito perché prendessimo il volo insieme. Hai girato mezza Europa da sola da quando hai 16 anni, avresti potuto fare questo viaggio senza essere accompagnata da me. Evito di chiedertelo, temo ci sia il tuo zampino. E tremo all’idea di saperlo; meglio l’ignoranza, a volte. Parli, mi racconti cose, mi incalzi di domande. Non smetti un attimo. Mi parli come fossi un tuo amico, un tuo coetaneo, ma non dici sciocchezze da adolescente. E’ sempre stato così. Sei sempre stata la mia preferita, perché anche quando avevi 5 anni era un piacere parlare con te. E a te piaceva parlare con me, forse perché ero uno dei pochi che ti parlava come si parla agli adulti. Sei sempre stata un passo avanti. Intelligente, sveglia, determinata. E ne sei sempre stata consapevole; e non ti sei mai risparmiata nel farlo notare. Ed è per questo che molti ti considerano una stronza. Compresi i tuoi genitori. E sei ...
... sempre stata bella, inoltre. Anche di questo sei sempre stata consapevole, ma non fino in fondo. O, per lo meno, non l’hai mai fatto pesare. Una bella bambina, intelligente. Da mordere. La mia nipotina preferita. Anni luce avanti tuo fratello e tutti gli altri cugini. Finché un’estate, all’improvviso, non sei sbocciata: ti avevo vista bambina, a inizio primavera, poi non c’era stata più occasione di incontrarsi fino a settembre. Ed eri già una giovane, splendida donna. Perché tu abbia cominciato a guardarmi a quel modo, non l’ho mai capito. Ok, non sono Danny De Vito, ma i capelli bianchi non fanno di me un Geoge Clooney. E in più sono tuo zio. Acquisito, ok. Me lo hai già detto. Nessun vincolo di sangue, ma resto tuo zio. Ho cercato di vederti più spesso, poi ho cercato di vederti meno spesso per non farmi ribollire il sangue nelle vene. Il mio trasferimento in UK ha aiutato, in questo. Le passerà, pensavo. E passerà anche a me. Ma sono passati 3 anni, e non solo non è passato, ma sembra essere aumentato, soprattutto per te. Se almeno tu non mi guardassi a quel modo, sarebbe più facile per me. Se almeno tu non mi dicessi certe cose, sarebbe più facile per me. Ora mi stai facendo delle domande piccanti, e dirette. No, Martina, non ho mai tradito zia Simona, nemmeno nelle mie trasferte di lavoro, e se anche lo avessi fatto non lo racconterei certo a te. Mi dici che mi credi, perché sai che non ti so resistere e sapresti come farmi confessare la verità. ...