A volte... bugiardi e meschini, semplicemente traditori
Data: 31/08/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Giu!!!, Fonte: EroticiRacconti
... Forse il fato è un guardone, voleva vedere come la scopassi.
Passa il tempo, arriva una occasione dove programmiamo di passare la notte. Esatto, programmiamo una scopata, nei dettagli, maliziosi. Non conosco neppure il sapore delle sue labbra mentre le dico che voglio legarla, scoparla… la voglio a modo mio.
Il fato però si intromette, inizia a dar fastidio, non ci sono punti di incontro, potremmo anche farlo a lavoro, abbiamo il luogo, il tempo solo che, stranamente concordiamo che non è il caso… lei non vuole, solo più in là capirò perché.
Dovevamo andare ad un matrimonio di un collega, un collega a cui non puoi dire no, io e Claudia ne avevamo due per non dirgli di no. Preparammo la nostra notte di sesso nei dettagli, sempre più maliziosi. Due bugiardi, io ero già meschino da tempo, lei no.
Io luogo dell’evento era veramente lontano, due ore solo da casa sua, l’idea di pernottare per la notte era giusta ma, l’albergo dove volevano scopare e goderci anche un percorso spa era occupato da una coppia di nostra conoscenza. Una collega con il suo partner. Stessa idea, stesso luogo. Dove è il destino?
Feci da me, basta matrimonio, lei era abbastanza brilla sobria a tratti. Le chiesi perché si scolò sola una mezza bottiglia di vino. Non ricevetti risposta.
Inventai qualche scusa plausibile agli sposini, andammo via prima, che importa, il loro regalo cospicuo lo ricevettero.
Macchina, prima di salire la bacio… finalmente. Avevo giusto bevuto una birra, ero ...
... totalmente lucido, lei era invece uno schianto. L’abito da cerimonia era talmente scollato che le tette uscivano se agitate, enormi tette. Guidai diretto a casa sua, lei riposava, chiudeva gli occhi di tanto in tanto, la testa le pendeva verso lo sportello, io gli toccavo la coscia sinistra, con impeto, sempre più voglioso. Lei si riprendeva, sobbalzava ad ogni mia stretta, sembrava piacerle, mi mostrava il seno, poi io glielo stringevo fino a farle male. Accadeva spesso in diversi tratti di strada. Tentai anche di toccarle la figa ma, avrei semplicemente potuto sbandare.
Casa sua, un appartamentino all’ultimo piano di un palazzo. L’intero piano era sfitto, lei l’unica inquilina del sesto piano. Avevo toccato Claudia ovunque, la baciai appena vicino il portone d’ingresso, sbattuta contro le cassette della posta la baciai nuovamente. Alzai finalmente il vestitino aderente per metterle una mano mezzo le gambe, non voleva, non li. Salimmo, aprì la porta di casa, mentre le mie mani molestavano il suo culo, la spinsi dentro, lei mi si avvinghiò al collo a braccia aperte, poi divenne una morsa sensuale dalla quale non volevo essere liberato.
Bacio: labbra che si strofinavano l’una contro l’altra, lingue che facevo sesso intrecciandosi nella saliva che assimilava i sapori dei nostri palati. Un bacio intenso e bavoso dal retrogusto di vino rosso.
Claudia va giù, scivola su di me, cade. Si ritrova sulle ginocchia, mi sbottona i pantaloni, li abbassa insieme agli slip, senza ...