Io cuck (prima parte)
Data: 28/08/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... insieme, avevo capito che quella donna avrebbe meritato le mie attenzioni. Avevo trovato in lei una straordinaria affinità psicologica ma, soprattutto, fisica. A letto non mi aveva mai negato nulla e, anzi, spesso era lei che mi chiedeva di sperimentare nuove posizioni e nuovi giochi erotici. Non so quanti soldi avevo speso in quegli anni in vibratori, fruste, manette e altri ammenicoli, e non c’era stata mai una volta che lei avesse reagito ai miei acquisti negandomi il desiderio di provarli insieme a me. Decisamente, non avrei potuto trovare una moglie migliore. Bellissima ed estremamente porca.
Quella sera ero venuto via dal pub abbastanza velocemente, desideroso di sfogare su di lei l’adrenalina che non avevo potuto scaricare correndo dietro a un pallone. Stavo pensando che stavolta le sarei venuto sui piedi, anziché sul seno. Avevo passato gli ultimi cinque minuti a immaginare quali scarpe le avrei fatto indossare, per rendere più eccitante la nostra serata.
Ma quando vidi la macchina di suo fratello capii che avrei dovuto calmare i miei bollenti spiriti e aspettare ancora un po', sopportando quell’imbecille che non riusciva a stare lontano dai guai e che, di tanto in tanto, correva da sua sorella a chiedere aiuto.
Il Luca era un ragazzo che non era ancora diventato uomo. Di dodici anni più giovane della Dani, l’aveva sempre trattata come una seconda madre. Non aveva un lavoro fisso. Passava da un’impresa all’altra, da un fallimento all’altro. L’ultimo era ...
... stato un bar in centro a Verona, che aveva aperto con un amico e che, naturalmente, non faceva tornare né i clienti, né i conti.
E siccome sua sorella faceva la segretaria in uno dei più noti studi di commercialisti della città, lui aveva pensato di passare la serata a casa nostra, con lei e con una sequenza infinita di problemi e di carte.
Scesi dall’auto con lo spirito di chi si prepara ad affrontare una noiosa serata davanti alla tv, attraversai la taverna e salii le scale che portavano in casa.
Fu quando arrivai agli ultimi gradini che cominciai a sentire dei rumori strani che inizialmente non capii. Ma appena entrai nell’anticamera che portava dritto al salotto, non potei negare a me stesso che quei rumori potevano avere un solo significato. Mio cognato stava ansimando pesantemente, come se stesse facendo una corsa, ma ebbi il timore che non fosse quello lo sforzo che gli stava spezzando la respirazione.
Mi si gelò il sangue e mi avvicinai all’ingresso della sala con estrema circospezione, stando bene attento a non fare il minimo rumore.
Bastarono poche parole del Luca per farmi capire che era tutto vero: “cazzo, Dani… dai… succhiamelo… succhiamelo così…”.
La sua voce, calda ed eccitata, intervallata da respiri profondi, mi entrò nelle orecchie, mi attraversò tutto il corpo e mi finì nel cuore, che per alcuni istanti smise di battere.
Rimasi paralizzato e mi schiacciai contro il muro, in attesa che l’organo protagonista del mio petto ricominciasse a fare ...