1. Dedicato ad Erica


    Data: 01/07/2018, Categorie: Feticismo Anale Hardcore, Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... dalla sua bocca. Io sono chinato su di lei a scoparla e me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio viso. Per un attimo ho la tentazione di ingoiarlo. È una delle nostre fantasie più ricorrenti fare un pompino insieme. Non lo abbiamo mai fatto ma la cosa mi stuzzica molto mentalmente e, a giudicare dalla voglia che ho di prenderlo in bocca in questo momento, non è solo una questione mentale.
    
    Non mi spingo fino a tanto anche per paura di una sua eventuale reazione. Voglio però sentire il suo cazzo. Eccolo. È appena sgusciato fuori dalla sua bocca. Allungo una mano.
    
    «ftosso». «Certo». La mia mano prende il suo cazzo e lo indirizza nella bocca della mia troia che in meno di un secondo lo ingoia tutto.
    
    Ci invertiamo di posizione. Lui prende il preservativo ed inizia a scoparla con forza. La mia troia grida di piacere. Io non sono più il ragazzo innamorato che la bacia delicatamente ma il padrone severo che la tratta da vera puttana insieme all'amico di colore.
    
    «Digli chi sei?». Faccio con voce autoritaria.
    
    «Sono la tua troia». Risponde ansimante.
    
    Nel sentire ciò l'eccitazione del nostro uomo sale alle stelle. La scopa ancora con più potenza. Intanto io le tappo la bocca con il mio cazzo. Ci sono. Mi sego un po' e le sborro sulla faccia. Anche lui esplode per l'ennesima volta. È l'ora di una piccola pausa.
    
    «Vai a prendere le salviettine in bagno». Ora è il suo tono a non ammettere repliche. Eseguo i suoi ordini e la ripulisco per bene. La bacio.
    
    È l'ultimo ...
    ... giorno d'Agosto ed il caldo si fa sentire. Ci diamo una rinfres**ta e prendiamo un po' fiato. Da questo momento e per il resto della mattinata l'uomo nero si trasforma nell'uomo fantasma. Ha un appuntamento d'affari molto importante per cui rimane al telefono col proprio commercialista per tutto il tempo. Di fatti è come se ci avesse dato in prestito il suo divano. Per oltre un'ora e mezza siamo io ed il mio amore da soli salvo alcune sue incursioni improvvise alla ricerca di documenti.
    
    Divano. Lei distesa in lungo ad occuparlo del tutto. La sua testa che poggia su un bordo, i suoi piedi, avvolti da un paio di scarpe col tacco di pelle nera, sull'altro. Io sopra di lei. Le mie ginocchia piegate in modo tale che i miei piedi possano fare leva sul bordo del divano. La scopo alternando movimenti lenti a colpi secchi e decisi. Lei gode. Urla. Freme. Il nostro amico è costretto a spostarsi nelle altre stanze della casa per evitare che il suo interlocutore possa udire la mia troia in calore.
    
    Ora stiamo facendo l'amore. La scopo dolcemente facendo entrare ed uscire la cappella lentamente.
    
    «Come è andata appena sei entrata?».
    
    «Anche la giarrettiera! Mi ha fatto. E poi ha iniziato a baciarmi e si è attaccato ai miei capezzoli succhiandomeli a lungo»».
    
    «Ho visto che rispetto agli altri lo hai proprio baciato con passione e questa cosa mi è piaciuta».
    
    «Ha fatto pure un movimento strano quando lo avevo in bocca, ha poggiato la cappella alla guancia e lo toccava da fuori ...
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