1. Io e mia sorella (vi) – pago pegno


    Data: 24/08/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pollicino, Fonte: Annunci69

    ... tra boscaglia… Separai le labbra, che cedettero senza far troppa resistenza e… Era fradicia!, come sempre quando le praticavo questo tipo di “esplorazione”…
    
    Il gioco si faceva interessante… mi divincolai dalla presa con la lingua e, lasciandola in preda ai suoi crescenti spasmi, scesi giù lungo il suo corpo strusciandovi sopra la mia faccia…
    
    Giunto dove erano già arrivate le mie dita, aprii la bocca… tirai fuori un poco la lingua e la appoggiai su quella viscida mucosa, riconoscendo tutti i “sapori” di mia sorella, i suoi caldi umori che già si facevano sentire…
    
    Percorsi molte volte, su e giù, quel viottolo di piacere, e ad ogni passata, potevo constatare che il grilletto era sempre più grande e duro…
    
    Scesi, e scesi ancora… fino all’ingresso di quella lussuriosa patatina… Stavolta, spinsi a fondo la lingua, cercando di spingermi in profondità…
    
    Mi sollevai “dal fiero pasto”, e rimasi ad osservare il lavoro fatto… Sicuramente Giorgia stava apprezzando…
    
    Schiusi senza fretta le grandi labbra che nel frattempo si erano ricomposte, e mi ritrovai al cospetto di un bellissimo laghetto salato… Mi ci tuffai e rituffai dentro, e tenendola aperta al massimo provai un’esperienza a dir poco “mistica”: spinsi indietro il suo prepuzio più che potevo, e vidi che il clitoride era diventato così grosso che sembrava un piccolo cazzo…
    
    Iniziai a colpirlo con la lingua, come a dargli delle piccole martellate… Non le davo tregua… Mi spostai sulla soglia dell’orifizio, e ...
    ... mi inserii di nuovo dentro il più che potevo, schiacciando le mie labbra su quelle della sua fica…
    
    Intanto, mettendole l’altra mano sulla pancia ed esercitando una leggera pressione, iniziai a percepire delle contrazioni… Alzai di poco lo sguardo: i miei occhi incrociarono i suoi… era l’ora!
    
    Aveva il pelo impiastricciato del suo stesso succo… mi feci una breve sega tanto per riportare l’erezione al punto giusto… poi, vedendola ancora ben dilatata, non persi tempo e puntai la cappella verso quell’antro godurioso…
    
    Spinsi, ma non ce n’era fu assolutamente bisogno… L’asta venne fagocitata da senza indugio da quella splendida “macchina da sesso”, mentre i testicoli finirono a cozzare contro le sue cosce.
    
    La stantuffai finchè lei non ebbe una lunga serie di scuotimenti…
    
    Venimmo insieme, ed io le feci il “regalino” che ogni volta attendeva da me: una abbondante e bollente sborrata che riempì la sua deliziosa “sacca”…
    
    Crollai sul suo corpo, ma restammo ancora per alcuni istanti l’uno dentro l’altra… Una emozione infinita…
    
    Infine, sollevandomi, la baciai ancora, mentre Giorgia – con un flebile filo di voce – bisbigliò:
    
    - “Sei il mio scopatore… se non fosse per il fatto che non sono più fertile, oggi mi avresti ingravidata… Ti amo… proprio perché sai esattamente come amo essere presa…”.
    
    E i nostri sguardi si tuffarono gli uni negli altri per un lasso di tempo che mi sembrò non terminare mai…
    
    Ero convinto che per oggi sarebbe finita qui, ma mi stavo ...