Io e mia sorella (vi) – pago pegno
Data: 24/08/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pollicino, Fonte: Annunci69
... sesso… era di nuovo “carica”, e la sua lingua si intrecciò alla mia in men che non si dica…
Restammo così, a pomiciare, come due ragazzini che stavano scoprendo il primo innamoramento…
Non saprei dire esattamente quanto tempo passammo così, ma all’improvviso Giorgia mise fine a tutto e mi prese per mano conducendomi nella stanza da letto che già conoscevo.
In un lampo, rivissi tutte le emozioni della sera precedente… Ma la sua voce roca dall’eccitazione mi riportò all’attualità…
Era fasciata in una bellissima vestaglia di seta rosa, che le lasciava scoperte solamente le caviglie…
Sopra, due bottoni non serrati all’altezza dell’ombelico, e una sottile fascia in vita mi impedivano di ammirare le perfette nudità di mia sorella…
Quella fascia, però, cadde immediatamente per sua volontà, ed io rimasi nell’incertezza se seguire il percorso di quella cintura fino a terra o fissare i lembi della vestaglia che aprendosi stava per dare inizio al mio spettacolo…
Alla fine i miei occhi rimasero bloccati all’altezza dei fianchi, e quando anche la vestaglia precipitò a terra, scoprii che sotto non c’era nulla… proprio nulla!
In fondo, perché meravigliarmi? Mia sorella mi si offriva sempre nella sua disarmante nudità…
Benchè conoscessi praticamente da sempre quel corpo, rimasi anche stavolta a bocca aperta: un paio di stivaletti neri erano l’unico accessorio che l’ornava…
Che effetto mi fece!
Giorgia se ne rese conto ben prima che potessi cercare di ...
... nasconderlo: si avventò sui miei pantaloni, e in un sol colpo li abbassò insieme ai miei slip… tastò con energia il mio arnese ormai assolutamente in tiro, e disse:
- “Fratellino, che bel cazzo duro che hai! Bene… molto bene, perché ti servirà in tutto il suo splendore per sventrarmi come desidero…”.
Con i pantaloni a mezza gamba ero praticamente impossibilitato a muovermi… Lei mi tolse anche la camicia e finì di sfilarmi lo slip, dopo di che ci adagiammo languidamente sul letto…
Riprendemmo a baciarci, ma all’improvviso lei mi afferrò saldamente il pene, stringendolo forte fino a farmi male, e perentoria mi ribadì:
- “Ti ho ceduto ad Adele per una volta, per divertirci insieme in maniera insolita, ma ora basta, da adesso sarai di nuovo tutto mio, perché non immagini quanto per me sia stato un inferno”…
E mi rimise la lingua in bocca, più giù che poteva…
Capii che dovevo dimostrale con i fatti che tra noi non era cambiato nulla, non poteva essere cambiato nulla per “colpa” di quella troia, ma che anzi la volevo sempre di più, con tutto me stesso.
Restando in quella posizione non troppo comoda per me, appoggiai una mano sulla sua pancia, ed esplorando alla cieca sentii al tatto il suo profondo ombelico… Scavallai, e il monte di venere mi si “annunciò” con una folta peluria…
Riconobbi il luogo di mille “giochi”, di infiniti piaceri… Pochi centimetri ancora, e capii di essere giunto sulla soglia del Paradiso…
Con due dita iniziai risolutamente a farmi strada ...