Scontro di opinioni
Data: 30/06/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
Non ero molto convinto della scelta di mettermi con Deborah, 23 anni universitaria in dirittura di arrivo per la laurea in legge, decisamente bella, con un seno prepotente e attraente come una calamita, deciso e ritto contro ogni legge della natura, con due capezzoli forti che bucavano qualunque camicetta o maglioncino; con un sedere alto, rotondo, disegnato a compasso, mobile ed oscillante ad ogni movimento delle gambe statuarie.
Mi catturò lei, una volta che ero capitato in quel bar che era la base di ritrovo degli universitari come lei; in meno di due ore stavo mulinando la lingua nella sua bocca accogliente ed adatta alle fellazioni più ardite; meno di mezza giornata e già eravamo nella garconniere che mi ero realizzato in città, per quando venivo a passarvi poche ore o pochi giorni, quasi in fuga dalla quotidianità del lavoro che mi obbligava a vivere praticamente in fabbrica.
A meno di trent’anni, ero arrivato in cima; la mia azienda era grande e sistemata in un paesetto vicino, nel verde, per problemi di vicinanza a centri fortemente abitati; ed io trascorrevo nella palazzina della direzione la massima parte del mio tempo; quei pochi momenti che potevo, mi rifugiavo in città, nel mio privato ‘buon ritiro’ dove portavo le ragazze e le donne disposte per una sera o per un fine settimana a stare con me nella massima goduria possibile.
Con Deborah commisi l’errore di farmi coinvolgere in una sorta di innamoramento per cui cominciai a stare nella garconniere più ...
... giorni di fila, fino a farla vivere al mio fianco per il periodo che stavo in città; quando tornavo all’azienda, lei viveva come tutti i suoi amici in una stanza condivisa nella casa dello studente, suo habitat naturale; le ore che trascorrevamo nel mio appartamento erano soprattutto o soltanto di copule infinite di ogni specie.
La struttura tonica del mio fisico, esercitata dal lavoro duro più che da palestre e sport, mi consentiva prestazioni notevoli e durature, con l’aiuto di una dotazione alquanto al di sopra della media, certamente più di venti centimetri per lo spessore di una piccola lattina; lei teneva botta perché non si era certo risparmiata e non aveva difficoltà a prendermi generosamente dappertutto e procurarmi orgasmi stellari ogni volta; in questo anche era il segreto della nostra convivenza a sprazzi.
Di solito, la preavvertivo del mio arrivo e lei mi raggiungeva nel mio appartamento dove ci saremmo rintanati per la durata del tempo che avevo scelto di dedicare a me stesso; per rafforzare il rapporto, lei aveva impegnato alcune parti degli armadi e dei cassetti con capi di abbigliamento e di intimo suoi, che la facevano sentire di casa, sia quando c’ero, sia quando ero lontano; la situazione piaceva a tutti e due e non avevamo motivi di polemica.
Quel pomeriggio decisi all’ultimo momento di andarmene in città; non telefonai a Deborah perché non sapevo se volevo stare subito con lei o rinviare l’incontro all’indomani mattina; arrivai al condominio ...