Rincontrarsi
Data: 18/08/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Ade-69, Fonte: Annunci69
... cera le stavano procurando, come una terra riarsa, che si offre alla pioggia, quando inizia a scendere dopo tanto tempo.
Io, variando solo con l'altezza del braccio l'intensità degli ossimori di cui ero padrone ed artefice, bevevo a grandi sorsi tutte le emozioni che il volto e il corpo e l'anima di quella donna mi stavano donando. Eccitandomi. Come un tempo.
Poi posai la candela e le passai dolcemente una mano tra le cosce riscaldate dall'umidità del suo piacere. Arrivai alla sua vagina, calda, scivolosa. Fu un attimo e quel tocco scatenò in lei un orgasmo profondo, lungo, meraviglioso. Un orgasmo che coinvolse ogni più piccola parte del suo corpo, conscia e inconscia. Ansimante, si piegò un attimo in avanti facendo forza sui reni, per dare un bacio a quell'uomo, che tanto le era mancato, ma ricadde subito all'indietro, quando mi vide abbassarmi e sentì la mia lingua morbida iniziare a leccare la sua intimità infuocata e bagnata, come un balsamo dolce e appassionato.
Si abbandonò completamente a quelle sensazioni, che le offuscavano la mente e le toglievano il respiro. Sentì la mia bocca avvolgerla, quasi risucchiarla, sentì la saliva mescolarsi al suo piacere, finché l'eccitazione di nuovo si diffuse in tutto il suo corpo, fino a esplodere ancora senza argini, quando le morsi le labbra e poi il clitoride, perché lì il dolore è pungente, perché in quel punto sembra siano concentrati tutti i ricettori sensoriali ed è un qualcosa di fantastico!
Era senza ...
... fiato.
Mi chinai a baciarla. Poi l'aiutai a mettersi in piedi, l'abbracciai forte, l'accarezzai. Era sudata. I capelli le ricadevano disordinati addosso. Selvaggiamente femmina. Dolcemente femmina.
Lei posò la testa sul mio petto, immersa nel mio profumo, nel mio odore.
Cos'era tutto ciò, cos'era? Realtà, sogno?
Ma se era sogno, perché sembrava così reale? Se era realtà, perché temeva fosse un sogno? Quanto tutto le era mancato! Quanto le ero mancato!
Una timida lacrima le scese lungo il viso.
Dicono che la felicità sia solo luce che brilla sull'altra faccia di una lacrima, dicono.
Io la vidi e con un bacio la raccolsi.
Ero ancora vestito. Lei mi sbottonò la camicia e armeggiò tremante con la cintura dei pantaloni, che sfilò e tenne in mano, accarezzandola. La stessa vecchia cintura di cuoio, ancora morbido, lavorata con disegni geometrici, che l'aveva fatta bruciare, più volte, di dolore e di desiderio.
Mi tolsi la camicia e i pantaloni e le presi dalla mano la cintura. Non indossavo altro. Il mio membro grosso, turgido, rigido, scappellato. Fortemente eccitato.
D'istinto lei si abbassò in ginocchio e con la lingua lo accarezzò per tutta la sua lunghezza, trattenendosi un poco, picchiettando dolcemente, sulla punta morbida, per poi prenderlo in bocca e affondarlo fino in gola. Un attimo. Perché tirandola per i capelli la feci alzare in piedi. Sapevo quanto era brava in quell'arte, di bocca e di mani, e non voleva quello ora, non ancora.
I nostro corpi ...