Colazione Da Alessia
Data: 07/08/2022,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: auditore, Fonte: RaccontiMilu
... condanna, così da poterti sbattere fuori da casa mia!- ringhiò mettendosi in piedi e a muso duro di fronte a me.Quel che restava delle mie mutande stava inesorabilmente scivolando lungo le mie gambe per accasciarsi a terra, mentre mia sorella stava insultandomi con gli occhi che le si stavano riempiendo di lacrime:-Stronzo egoista, è questo che sei!- e portandosi le mani al viso scoppiò a piangere.Non potevo andarmene da quella stanza, così come non potevo essere sbattuto fuori casa; in pochi secondi misi sul piatto di un ipotetica bilancia, il rischio di star ancora in intimità con mia sorella e per contro il trovarmi per i due mesi mancanti senza una casa-galera.Mi avvicinai ad Alessia e l’abbracciai avvolgendola tra le mie braccia e quando smise di piangere ricambiò gesto ed andando ad accarezzare la mia schiena; ci baciammo dolcemente e mentre cercava di ravvivarmi l’ erezione con il movimento della coscia, le dissi:-Non posso permettermi di esser sbattuto fuori casa e non voglio fare qualcosa di cui un giorno potremmo pentirci. Sono nelle tue mani Alex, decidi tu cosa vuoi fare del nostro rapporto, spero solo che tu faccia la scelta giusta-.Mi guardò intensamente cercando di leggere la risposta giusta all’interno dei miei occhi ma dopo qualche istante di silenzio si inginocchiò come in supplica e senza l’ausilio delle mani, ma solo con la lingua, prese in bocca la mia cappella che ancora non era del tutto turgida:-Alex pensaci bene! È quello che vuoi veramente?- e come ...
... a darmi conferma, aumentò la porzione di cazzo dentro la sua bocca.Non potei restare indifferente al piacere che, la sua bocca calda ed accogliente, mi stava dando; una volta completata l’erezione Alessia prese a succhiare con forza, ogni tanto mi stuzzicava con i denti o mi leccava lo scroto, ma nel complesso stava facendo un ottimo lavoro:-Alex cazzo, sto venendo- dissi a bassa voce mentre mia sorella non accennava a rallentare e con forti pompate, fino ad arrivare alla base quasi ad appoggiare la fronte sulla mia pancia, mi fece sborrare in bocca. Ne ingoiò ogni singola goccia, pulendo minuziosamente la cappella che, violacea non dava più segni di eruzione:-Il tuo sperma ha un gusto buonissimo Luca- disse mentre si rimetteva in piedi -ora tocca a te farmi un po’ divertire- e mettendosi sul letto a pecorina, calò i pantaloni del pigiama insieme alle mutande bianche, mostrandomi il grosso ed adiposo sedere.Ero impietrito, non sapevo cosa volesse da me e soprattutto non sapevo se sarei riuscito a penetrarla:-Alex, io.. Avrei bisogno di una pausa per farmelo tornare duro- dissi prendendo tempo-Cosa? No ma sei matto? Non mi devi mica scopare! No Luca! Non sono così degenerata, fammi arrivare all’orgasmo come l’altra notte, niente più- e rigirandosi verso la testata del letto si appoggiò sui gomiti.Rincuorato per aver scampato il pericolo più grande, le allargai le gambe andando finalmente a vedere la passera che calda e già umida attendeva di essere lavorata; vidi per la prima ...