Elena, Dante ed io
Data: 04/08/2022,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... tante. Avevo avuto anche di meglio, ma qualcosa cambiò. Da quando avevamo cominciato il “ballo” anche io la guardavo con più attenzione. Nella mia gioventù ed anche dopo non mi erano mai mancate le donne, avevo tutto per conquistarle, ma con il matrimonio, i figli, il lavoro avevo abbandonato quella simpatica vita ed Elena me la fece tornar presente. La sua freschezza e gioia nel ballo e nei rapporti con le persone me la fecero considerare in modo diverso dal passato. Iniziò ad intrigarmi. Cominciai a vedere qualcosa che sin allora non avevo visto. Mi sorpresi a fissare la curva delle sue anche, i profili del seno, la bocca che ad ogni suo sorriso si apriva invitante e altro ancora. Ogni volta che la vedevo nuovi strani pensieri affollavano la mia mente e non solo quella. Mi ritrovai seduto alla scrivania o nel letto matrimoniale a pensare a lei ed alle sue grazie. Durante le lezioni di ballo spesso cambiavamo il partner ed essendo anche balli di contatto mi accorsi che quando ballavo con lei l’eccitazione mi prendeva trasferendosi al mio ancora “vivente” uccello. I giorni, le settimane passavano e quella che io ritenevo una stupida infatuazione non accennava diminuire, anzi era sempre peggio. Ero arrivato a farmi delle seghe” pensando a lei, al suo culo, alle sue tette, alle sue vermiglie labbra. Avevo notato che alle unghie dei piedi ed a quelle delle mani aveva sempre un lucido smalto rosso che le dava quel tocco di malizia femminile che altrimenti non sarebbe apparso. ...
... Elegante, ma sobria. La gonna sempre sotto le ginocchia; il tacco alto, ma non troppo; la camicetta che evidenziava il seno, ma ben chiusa. Lasciava immaginare, ma non vedere. Notai anche che non si staccava mai da Dante che rimaneva sempre presso lei. Ma le cose sulla sua intima femminilità e malizia ebbero un’impennata, provocandomi una massima eccitazione che mi tormentò per lungo tempo, fu quando andammo a ballare presso un vicino paese in un locale non molto grande. Nella foga di un ballo, io ero seduto accanto alla pista da ballo ad un divanetto e chiacchierando con un amico guardavo i suoi eleganti volteggi, la sua gonna, che era svasata per permettere agevoli movimenti, si sollevò in parte e vidi che indossava dei reggicalze. Non credevo ai miei occhi. Attesi nella speranza di rivedere e fui ricompensato della mia attesa. Erano proprio dei reggicalze nere. Così casta fuori, così calda dentro? Quella notte, tornato a casa, mia moglie fu sorpresa e felice della mia irruenza, non è che lo facessimo spesso. L’immagine di quella gonna che si alzava e la vista di quel pezzo di coscia bianca e nuda che spiccava oltre il reggicalze continuava a passarmi nella mente e negli occhi. Fu quella sera che decisi che doveva essere mia. Da quel giorno pianificai come averla. Si pianificai perché lei non era una ingenua ragazzetta ed io un furbo bel giovane Era una donna sposata ed indipendente, lavorava presso il comune dove era ben stimata. Era mamma e moglie fedele e faceva opera di ...