Elena, Dante ed io
Data: 04/08/2022,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
Elena, Dante ed io 1° cap
No, no, si, si, si. Per favore basta. Nooooo, non voglio. Siiiiiiiii Questo è quello che sentivo dalla mia grande smart tv; quello che vedevo ero in sintonia con quanto sentivo. Una signora discinta, che indossava unicamente delle autoreggenti, era in ginocchio, come una pecorella, sul bordo del materasso di un grande letto. Aveva lo sguardo perso e rivolto verso l’alto; il viso era arrossato e le tette, pendenti, oscillavano ipnotiche muovendosi di concerto al movimento del corpo. La colpa di ciò era di un uomo massiccio, o meglio del pene dell’uomo massiccio. Era posto in piedi, a capo del letto e la stava scopando con movimenti pelvici profondi e frequenti. Quell’uomo ero io che mi stavo godendo le grazie di quella bella, gentile, signora. Vicino al letto, seduto su una poltrona, si intravedeva la figura di un uomo. Era defilato rispetto l’immagine principale, ma ben si vedeva che aveva i pantaloni e gli slip calati alle caviglie. Aveva lo sguardo fisso su quello che stava avvenendo sul letto e a modo suo partecipava all’amplesso della coppia con una mano che andava, su e giù, nel movimento di segare il suo nudo pene. Per arrivare a capire cosa stava avvenendo in quella camera da letto bisogna tornare a tempi passati. Ma datemi un momento, prima devo vedere il momento clou dell’amplesso, quello che non mi stanco mai di rivedere. Il momento in cui il viso di lei si trasforma sotto l’influsso dell’orgasmo. La bocca aperta alla ricerca di aria, ...
... il suo bianco corpo preda delle convulsioni da piacere e poi la sua rilassatezza. Mi piace anche guardarmi. Guardare con quanta forza la faccio godere; con che impeto spingo il pene nella sua capiente vagina; con quale gioia raggiungo il mio orgasmo e come poi sfinito mi appoggio su lei. Quello che mi disturba un po’ è vedere in parallelo l’orgasmo di lui, del marito, del cornuto. Come si fa a godere nel vedere la propria donna gioire del pene altrui? Mi chiamo Aldo e voglio raccontare la mia storia. Vivo in un bellissimo paese alle porte di una grande città del nord Italia e faccio l’assicuratore, o meglio sono il titolare di una ormai antica agenzia con numerosi clienti. L’attività l’ha iniziata mio padre che poi l’ha trasmessa a me e negli anni siamo diventati sempre più “importanti” assicurandoci un notevole benessere economico. Quella che definisco agenzia in realtà è una piccola azienda; ho 20 dipendenti e 60 subagenti. (Chi è del settore comprenderà la mia “forza”) Tra i miei dipendenti c’è Dante che ha una quarantina d’anni, quasi venti meno di me, sposato e con due figlie che frequentano la scuola elementare del paese. E’ uno dei miei tecnici commerciali; è colui che studia i nuovi prodotti emessi dalla compagnia assicuratrice, di cui ho il mandato in esclusiva per la mia zona, e poi fa l’attiva di informazione e formazione per tutti gli altri collaboratori. In alcune trattative importanti, dove si tratta con i nuovi prodotti, affianca il sub agente per la vendita. Io ...