1. Le disavventure di uno schiavo – puntata 4 (racconti gay)


    Data: 29/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Gay / Bisex Autore: MattewSlave, Fonte: RaccontiMilu

    ... loro. Io ho quasi una sfida psicologica con Giacomo. Siamo entrambi in fascia, corriamo e torniamo. Ci cerchiamo. Io sono ambidestro, cominciamo in fascia destra per me, sinistra per lui. Poi lui cambia fascia e anche io chiedo a Filippo di invertire. Poi torno a destra ed è lui a seguire me. Ci cerchiamo. Il calcio a 5 sembra quasi il terreno di rivincita per uno schiavo. Non sono sottomesso a lui, anzi, gioco a testa alta. Il ciccione che aveva il fiatone dopo 3 minuti ora è un leone che corre ed è instancabile. Gianni e Filippo sono stupiti dei miei miglioramenti, sono a livello degli altri e non più uno dei più scarsi. Verso la fine della partita mi inverto con Christian e gioco punta. Un gol, un assist a Filippo che segna, e un altro gol. 5 pari. Gianni è nervosissimo, si inc4zza soprattutto con Giacomo, che fa’ un fallaccio a Filippo. Filippo ha una reazione forte, si inc4zza – Non si gioca così, c4zzo!!! Tieni bassa la gamba!! Volevi farmi male?! Ma sei scemo!!!!! – Giacomo non reagisce, sono stupito di Filippo, ha un carattere molto tranquillo e reagisce veramente di rado. Gli chiedo se posso battere io la punizione – Tieni la palla Matte. Ho fatto bene a regalarti la maglia di Griezmann, oggi giochi che sembri lui -. Sorride. E sorrido anche io, prendo la palla. Tiro potente di sinistro. Gol. Vinciamo 6-5. Gianni è nervoso, non perdeva un calcetto di quelli “chi perde paga” da tempo, ha inventato questo metodo per scroccare partite a tutti. Giacomo e Filippo si ...
    ... chiariscono, quest’ultimo sa di aver reagito male. Giacomo annuisce. Si conoscono poco, ma questo contatto di gioco non aiuterà a creare un rapporto tra di loro. Anzi, quando uno si allontana, l’altro si avvicina per parlarne male con me. E’ una posizione di m3rda, sono grato a Filippo per il calcetto di oggi, il regalo e tanti momenti belli passati insieme. Ma stasera io dovrò rendere conto a Giacomo.
    
    La vecchia casa dove abitavo da piccolo in campagna, ormai disabitata, ha un porticato dove giocavo con i miei amici d’infanzia, tra cui Giacomo. Ci troviamo lì, consapevoli che nessuno verrà a disturbarci lì. Arrivo con la macchina. Poi arriva anche lui. Ho preso la sdraio smontabile e un tappetino. Il primo per lui, il secondo per me in ginocchio. – Il tuo amico è uno stronzo – dice senza nemmeno salutarmi – ha reagito come un matto e io appena l’ho toccato. – Ci sono rimasto anche io. Non si comporta mai così. E’ un buono, che ogni tanto esplode, quando meno te lo aspetti – Avrei voluto dire “vi somigliate”, pensando ai c4zzotti che mi ha tirato in bagno a Firenze, quando era preso male per colpa di un insegnante, ma sono andato oltre. – Pagherai dopo per il torto che ho ricevuto da Filippo – non si è nemmeno cambiato, il calcetto è finito da poco, ed è ancora in divisa da gioco – ora agisci, schiavo Mi inginocchio sul tappetino, lui sdraiato. Gli levo le scarpe. Le annuso. Inizio a leccare le calze puzzolenti, chiudo gli occhi, sono inebriato. Ancora meglio quando, tolte le ...