1. Il prato in città


    Data: 28/06/2018, Categorie: Trans Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... vestito e sono uscito dicendo ai miei che sarei andato in centro con i miei compagni di classe e che, forse, avrei anche mangiato una pizza con loro.
    
    “Stai attento” e “hai preso la scheda telefonica?” le parole di mia madre.
    
    “Prendi questi” quelle di mio padre, mentre mi allungava una banconota da cinquantamila lire.
    
    Quindi so perfettamente cosa fare. Conosco bene la mia “condizione” (debolezza? malattia?). So che, prima o poi, ci avrei dovuto sbattere il muso. Inaspettatamente mi è capitato l’incontro di domenica scorsa. L’uomo ha tenuto fede alla sua parola. E’ qui, a venti metri da me. Tutto sembra dirmi di andare avanti.
    
    Conto fino a dieci, respiro profondamente e mi incammino.
    
    Faccio un giro un po’ più largo del necessario per non arrivare frontalmente dal mio uomo (mio uomo? ma che cavolo mi viene in mente?), e sono lì, a pochi metri da lui. Che continua a stare in piedi, in attesa, senza fare niente, senza parlare con nessuno, con lo sguardo fisso davanti a sé.
    
    Mi avvicino e gli dico “ciao”.
    
    “Ma ciao!” risponde lui. “Ti stavo aspettando. Sapevo che saresti venuto” mi dice regalandomi un bellissimo sorriso, con denti perfetti e bianchissimi, decisamente stonato rispetto all’immagine complessiva dell’uomo, piuttosto trasandata e sporca.
    
    Il mio naso percepisce immediatamente il buon profumo della volta precedente, segno, mi auguro, di un’ottima igiene personale, in assoluto contrasto con il look dell’uomo.
    
    Il mio sguardo, basso, sia per ...
    ... timidezza, sia per rispetto nei confronti di quella persona molto più grande di me, non può non far nuovamente caso della perfezione dei piedi di quell’uomo, bianchissimi, pulitissimi e perfettamente tenuti.
    
    “Mi chiamo Luigi, ho sessantaquattro anni, sono vedovo, ho due figlie, sono un insegnante di matematica in pensione e mi piace vivere. Tu?” dice lui.
    
    “Mi chiamo Stefano, ho quasi sedici anni e mi piace studiare” dico invece io. Ometto di dirgli che la matematica è la mia materia preferita.
    
    “E basta? Mi hai già detto che non hai una fidanzata e che non hai ancora fatto sesso con una donna. E con un uomo?”.
    
    Arrossisco nuovamente e continuo a guardare verso il basso.
    
    “No…certo che no…perché avrei dovuto?” rispondo.
    
    “Beh, perché quelli come te è quello che cercano e che vogliono, giusto?”.
    
    “Non saprei…forse si…ma…non so…insomma…è così difficile”.
    
    Mi guardo intorno. Non vorrei che ci fosse qualche mio conoscente nei paraggi.
    
    C’è molta gente in giro, ma pare nessuno che io conosca.
    
    “Tranquillo, vedrai che andrà tutto bene. Non c’è nulla da temere. Nulla di cui devi preoccuparti. Tutto sarà normale. Tutto sarà bellissimo. Ti piacerà e vorrai averne sempre di più. Ed io sarò con te e ti aiuterò. Fidati di me”.
    
    Proprio in quel momento arriva l’autobus. Saliamo. Stavolta c’è molta più gente della volta precedente e nessun posto a sedere.
    
    Rimaniamo in piedi. Io sono più alto di lui di una decina di centimetri.
    
    Non parliamo. Non so neppure dove stiamo ...
«12...456...13»