Cena da amici II
Data: 23/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_, Fonte: xHamster
Era rimasta in disparte per tutta la sera, ma non perché si sentisse a disagio, semplicemente per scrutare gli altri e perché, in fin dei conti non pensava che i suoi aneddoti fossero così interessanti.
Furono i primi ad andare via, Dario decise di andarsene e lei semplicemente lo seguì. Salutò tutti, erano stati gentili nonostante il disastro a tavola, andava via con un ricordo felice, ma soprattutto con una scoperta che continuava a lasciarle dentro dei tizzoni accesi di desiderio.
L’aria in strada naturalmente era più fredda di quando erano arrivati ma sembrava non essere un fastidio stando sotto braccio al suo uomo, sentire come le stringeva la mano, esattamente come aveva fatto con il collo, con forza e fermezza. La strada deserta non la distrasse dalla fantasia mista al ricordo di ciò che era successo in bagno.
Si fermarono a pochi passi dalla macchina, si girò verso di lui con un’espressione interrogativa ma prima ancora che riuscisse a chiedergli qualcosa la afferrò per il collo con estrema determinazione. Sentiva la mancanza di quella mano, l’aveva desiderata per tutta la sera, con la sua forza, la sua possessione eppure l’aveva stupita, come la prima volta. Spingendola e dirigendola a suo piacimento la fece indietreggiare fino a poggiarla contro un albero.
“Non qui…”
“Zitta – e spingendole il collo forte contro l’albero le bloccò il respiro – Lo so che ti piace!”
Lui sapeva! Aveva capito tutto. Mentre la fissava, quando la teneva in posizione con ...
... le mani, quando la sentiva rispondere alle sue direttive… Aveva capito quanto a fondo era sceso e cosa aveva scoperto nel profondo del suo animo.
Era arrivata al limite, le serviva un altro respiro, sbarrò gli occhi per farglielo capire e sapeva di esserci riuscita ma con un’espressione glaciale continuava a tenerla stretta. Sentiva le tempie battere, pensava di essere arrivata a limite dello svenimento quando d’improvviso l’aria gelida della notte le invase i polmoni mentre tossiva.
La guardava mentre le consentiva di riprendere fiato ma non la lasciava, anche se più gentile, la presa al collo rimaneva comunque salda. Stava affogando in quello sguardo calmo, le sembrava che l’unica cosa da fare fosse rinunciare a tutto e semplicemente farsi trasportare.
Un rumore lontano le ricordò di essere in strada, girò lo sguardo in quella direzione vedendo soltanto lampioni solitari ad illuminare l’asfalto. La mano sul collo la strinse con forza impedendole di deglutire.
“Guarda me!”
Dario le stava davanti, le sembrava più imponente che mai, solo lui nel suo campo visivo a guardarla dall’alto in basso, facendola sentire minuscola. Era fermo, senza la minima espressione, come se non le stesse bloccando il respiro, come se non stesse attentando alla sua vita. Le cadde la mandibola, annaspando per un po’ d’aria, ma al di là di quella poca che le gelava la saliva in bocca, non riusciva a farne entrare. Oltre al pulsare delle tempie sentiva anche le labbra gonfie di sangue. ...