1. Il passaggio


    Data: 19/07/2022, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... mio.
    
    Lui sospirò e sorridendo rispose "Va bene, ma dammi del tu per favore avrò si e no cinque anni più di te." Esatti. Pensai io, ma non glielo dissi.
    
    Al bar della spiaggia ci presentammo, anche se a me non servì, ma almeno così cominciai a chiamarlo per nome, ovvero Andrea.
    
    "E quindi ti occupi di una parte della società di tuo padre." Chiesi dopo una lunga spiegazione della sua vita.
    
    "Si esatto. Devo dire che la cosa mi diverte. Mi sento a mio agio tra il lusso e la bella vita."
    
    Si stava facendo tardi. Non sapevo cosa fare, Andrea era attraente e non volevo perderlo di nuovo. Fu lui a rompere gli indugi "Senti, se ti va possiamo incontrarci di nuovo domani, sera però. Ti porto con la macchina in un pub carino che conosco."
    
    "Sì grazie. Sarebbe perfetto, non penso che in un’oretta mi hai già completamente perdonato."
    
    Lui rise, alzandosi dalla sedia. “Fossi in te mi guarderei le spalle più spesso adesso che sei in debito.”
    
    Dovendo entrambi andarcene ci salutammo dandoci appuntamento all'indomani.
    
    Capitolo 3: Una Fantastica Serata
    
    Quando raggiunsi il bungalow dove alloggiavo, mancavo solo più io per iniziare a mangiare. Mi scusai e finalmente consumammo cena. Edoardo mi chiese cosa avevo che sembravo sovrappensiero ma io gli risposi con una cavolata.
    
    Finita cena, fui io stavolta a chiedere se potevo andare a dormire un po' prima, e capendo che il viaggio ci aveva un po' scombussolato, la madre di Edo mi aiutò a fare il letto e mi ...
    ... salutò.
    
    Dormivo da alcune orette quando sentii il tipico rumore di scricchiolio di quando uno si corica su un letto. Proveniva dal letto a castello sopra il mio e realizzai fosse Edoardo. Una voglia pazzesca mi avvolse mista al piacere di pericolo e mi alzai. Lo guardai con gli occhi chiusi e cominciai a baciarlo sulla faccia. Quando se ne accorse si destò improvvisamente e con un movimento brusco mi allontanò. "Ma sei pazzo? Rischi di farci beccare."
    
    Da lì in poi capii che per Edoardo questa sarebbe stata una vacanza e niente più. Mi riaddormentai sovrappensiero.
    
    La mia vacanza si divise dunque così: ogni giorno uscivo in visita a monumenti e città con Edoardo per poi allontanarmi con una scusa la sera per andare da Andrea.
    
    Diventammo molto amici, anche se non gli rivelai mai che io in un certo senso lo conoscevo già. L'ultima sera di Andrea nel villaggio turistico mi offrì cena in un locale costoso sul lungomare. Prima di salutarmi per sempre mi consegnò il suo biglietto da visita dicendomi che se avevo bisogno di un lavoro estivo me lo avrebbe dato da vero amico. Il che era perfetto per me, infatti i miei genitori mi avevano detto che mi davano una mano con la retta universitaria solo se contribuivo anche io lavorando.
    
    Venne anche il giorno del mio compleanno, e mentre la famiglia di Edoardo mi organizzò una piccola festa, Andrea si diede da fare per portarmi in una bella discoteca.
    
    Quando se ne andò la mia vacanzina diventò una noia, perché Edoardo si dimenticò ...
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